"Siamo i teleriscaldati e siamo sempre più incazzati". Siamo in via Confienza 10, sotto la sede di Iren. È qui che si sono dati appuntamento questo pomeriggio un centinaio di persone per protestare contro i rincari in bolletta. Pensionati, ma anche tanti uomini e donne di mezz'età, così come giovani. E l'onda delle contestazione contro gli aumenti da Vallette, dove è nata, si è estesa ad altre parti dalle città.
Anno scorso già 500 euro
Nel cuore di Torino c'era ad esempio Laura, che abita a Lucento. "L'anno scorso - racconta - il nostro amministratore di condominio ci ha già chiesto cinque rate aggiuntive, per un totale di 500 euro". "Per quest'autunno/inverno - aggiunge - ci hanno chiesto di tenere bassi i termosifoni e chi può di spegnerli. Oltre al teleriscaldamento, quest'anno abbiamo anche il problema degli aumenti di luce e gas: secondo me non finiamo la stagione, o stiamo al freddo o terminiamo i soldi".
In via Plava e corso Cincinnato c'è chi non paga le bollette
E dalla protesta di strada, si è poi passato ad azioni più forti. Ci sono condomini, ad esempio in via Plava e corso Cincinnato, che hanno smesso di pagare le bollette: Iren ovviamente ha chiuso il rifornimento. "Io non so - dice Pino Buccolieri, 72 anni e mezzo e residente alle Vallette - quanto gli conviene a loro che non paghiamo: io ho la bronchite cronaca ostruttiva, non so se supero l'inverno se tengo spento riscaldamento. Ci avranno sulla coscienza".
Le richieste
Le richieste? "Vogliamo - spiegano a megafono - che Iren paghi gli aumenti con gli extraprofitti di questo anno". "A Comune e Regione - aggiungono - chiediamo di sederci al tavolo per la riduzione tariffe: c'è stato un rincaro generalizzato, ma le pensioni e gli stipendi sono sempre uguali". Oltre a questo i manifestanti vogliono che Iren elimini la quota di dispersione del teleriscaldamento dalla bolletta, che il bonus della multiutility venga erogato annualmente indipendentemente dalla fascia Isee e dai debiti pregressi. Questi ultimi poi devono essere sospesi.
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