Il Nazionale

Cronaca | 30 settembre 2022, 15:52

Gioielliere e rapinatore in aula per la prima udienza del processo sulla rapina di Gallo Grinzane

Fissate udienze sino a luglio 2023 di fronte ai giudici togati e popolare della Corte d’Assise astigiana, chiamati a decidere se Mario Roggero si è reso colpevole di un duplice omicidio volontario

Gioielliere e rapinatore in aula per la prima udienza del processo sulla rapina di Gallo Grinzane

Un primo aggiornamento al prossimo 21 dicembre. Poi altre sette udienze da un’intera giornata, a cadenza  mensile, nella previsione di arrivare a sentenza nel luglio del prossimo anno.

Questo il calendario che, sentite le numerose parti coinvolte (al fianco di accusa e difesa figurano 14 parti civili), il presidente della Corte d’Assise composta presso il Tribunale di Asti, dottor Alberto Giannone, ha stilato per il processo che dovrà stabilire se in capo a Mario Roggero ricorrono responsabilità penali per quanto il 68enne commerciante compì all’esterno del suo negozio di via Garibaldi a Gallo Grinzane il 28 aprile dello scorso anno, quando l’uomo freddò i due banditi che avevano appena assaltato la sua gioielleria, dalla quale erano usciti con preziosi per circa 50mila euro, ferendone un terzo.

Rinviato a giudizio nel luglio scorso con le pesanti accuse di duplice omicidio volontario (possibile pena da 21 a 30 anni, salvo attenuanti), tentato omicidio (da 7 a 14 anni) e porto abusivo di arma da sparo (fino a 18 mesi), Roggero ha regolarmente presenziato alla prima udienza del processo a suo carico, tenuta questa mattina presso il palazzo di giustizia astigiana.

In aula era presente anche l’albese Alessandro Modica, il rapinatore superstite, che dai giorni successivi a quel concitato pomeriggio è recluso in carcere – ora a La Spezia, dopo esserlo stato al Cerialdo di Cuneo – dopo aver patteggiato nel dicembre scorso una pena di 4 anni e 10 mesi per la tentata rapina.

Come noto Modica, 34enne all’epoca dei fatti, figura tra le parti civili delle quali nei mesi scorsi il Gup Francesca Di Naro aveva ammesso la costituzione, insieme ad altri undici tra familiari e congiunti del 58enne torinese Giuseppe Mazzarino e del 44enne braidese Andrea Spinelli, i banditi uccisi.   

Sempre nell’udienza di stamane, celebrata in un’aula affollata anche di giornalisti e cineoperatori (Roggero ha acconsentito a essere ripreso), il presidente Giannone, che nel processo sarà affiancato da un giudice a latere e da sei giurati popolari, ha ammesso l’acquisizione degli atti irripetibili di cui le parti avevano chiesto l’inserimento nel fascicolo dibattimentale, come pure le liste dei testimoni stilate da accusa e difesa, intenzionate a fare sfilare di fronti ai giudici una ventina di testi in tutto.

Tra quelli chiamati a presentarsi nel corso delle varie udienze (a dicembre si inizierà coi testi dell’accusa) l’avvocato Dario Bolognesi, legale di Roggero, che intanto ha nominato come proprio sostituto processuale il collega astigiano Nicola Fava, ha indicato la moglie e le figlie di Roggero, presenti durante la rapina del 2021 come in quella che il commerciante aveva subito in precedenza, nel 2015, che la difesa intende evidentemente interrogare in ordine alla situazione psicologica del congiunto, nell'ipotesi che al momento dei fatti l'uomo non fosse completamente capace di discernere. Poi tutti i diversi specialisti che hanno reso consulenze in merito al profilo psichiatrico del commerciante, compresi gli psichiatri che in questo senso erano stati interpellati da accusa e parti civili.
Ancora, il consulente balistico, l’ingegner torinese Fabrizio Vinardi, e infine anche alcuni testi – spiega qui l’avvocato Bolognesi – "in ordine alla condizione economica di Roggero, il quale ha fatto un sacrificio economico al limite delle sue possibilità in merito al risarcimento già corrisposto". Evidente il riferimento ai 300mila euro che l’imputato ha corrisposto nei mesi scorsi alle parti civili, che avevano accettato la somma a titolo di anticipo.

Commenti