La quarta sezione penale della Corte di Cassazione presieduta da Francesco Maria Campi ha definitivamente respinto la richiesta di risarcimento dei danni per ingiusta detenzione presentata da Francesco Bellavista Caltagirone arrestato nel marzo del 2012 nell’ambito dell’affaire Porto di Imperia.
Caltagirone, era poi, stato assolto, nel processo di Torino dall’accusa di truffa ai danni dello Stato. Da qui la richiesta di risarcimento che è stata, però, respinta.
Le motivazioni: “Il Caltagirone quale dominus di Acquamare s.r.l. ed azionista di Porto di Imperia s.p.a. si trovava all'evidenza in una posizione di conflitto di interessi, in quanto proprietario dell'Acquamare e socio nella società che aveva conferito alla medesima i lavori senza l'adozione di alcuna procedura concorrenziale tanto più necessaria con riferimento ad un bene demaniale”.
“Ed, inoltre, l'accordo era stato siglato prima che venisse concessa la concessione demaniale considerato peraltro che già prima il Caltagirone aveva dettato le sue condizioni per partecipare ovvero il conseguimento del 70% dei diritti di sfruttamento sull'opera futura”.
“Altro elemento indicativo è rappresentato poi dalla discrepanza tra i costi indicati nel computo metrico e quelli individuati successivamente nonché la condotta tenuta dal Caltagirone con la Commissione di vigilanza cui non veniva consegnata la documentazione richiesta”.
“Ebbene, il giudice della riparazione ponendosi nell'ottica degli elementi a disposizione dell'autorità giudiziaria al momento dell'adozione della misura cautelare, come sopra compendiati, non poteva non ritenere gravemente colposa la condotta del Caltagirone che ha avuto un'efficacia sinergica rispetto all'adozione della misura cautelare con il creare mediante una serie di azioni ed omissioni l'idea che si stesse perpetrando una truffa ai danni dell'ente pubblico”.
"Per questi motivi si rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché alla rifusione delle spese sostenute dal Ministero resistente che liquida in euro mille”.
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