Il Nazionale

Cronaca | 02 settembre 2022, 11:21

Alba, tentò di appiccare il fuoco al palazzo in cui vive: chiesto il rinvio a giudizio per un 40enne

Nell'ottobre 2021 i due episodi vennero seguiti da un appello al sindaco sottoscritto da numerosi residenti del Mussotto. L’uomo indagato anche per i successivi atti persecutori denunciati dalla donna che presentò l’esposto in Procura

Alba, tentò di appiccare il fuoco al palazzo in cui vive: chiesto il rinvio a giudizio per un 40enne

Poco meno di un anno fa, nell’ottobre 2021, i comportamenti di quel 40enne residente in una palazzina del Mussotto avevano suscitato la preoccupazione di un nutrito gruppo di residenti della frazione albese, una ventina dei quali erano arrivati a sottoscrivere un appello diretto al sindaco Carlo Bo, con la richiesta di intervenire urgentemente per risolvere quella che ritenevano una situazione di oggettivo rischio per la loro incolumità.

A preoccuparli, gli atti commessi da un quarantenne residente al secondo piano della stessa palazzina che, si spiegava nello scritto, vivrebbe in una particolare condizione di disagio in ragione della quale, in due occasioni, tra il 3 e il 6 ottobre, aveva prima appiccato il fuoco ad alcuni beni presenti nella cantina dell’edificio; poi dato alle fiamme alcuni oggetti presenti su un pianerottolo del primo piano. In entrambi i casi si era reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco, a scongiurare ben più gravi conseguenze.

Da qui l’appello rivolto al Municipio, ma la vicenda divenne anche l’oggetto di una denuncia, presentata alle autorità dalla figlia dell’anziana donna residente al primo piano del condominio, evidentemente preoccupata per i potenziali rischi derivanti da quella difficile convivenza.

Dall’esposto sono scaturite indagini la cui recente conclusione ha portato il Gup presso il Tribunale di Asti Francesca Di Naro a fissare un’udienza preliminare ora programmata per il prossimo 29 settembre.

Nei confronti dell’uomo, assistito dagli avvocati Armando Mauro e Vera Forastieri del foro di Cuneo, pesa infatti una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura astigiana per due fattispecie di reato visto che, al danneggiamento seguito da incendio, reato che prevede una pena da 6 mesi a due anni di reclusione, si è affiancata quella di atti persecutori, per i reiterati comportamenti che, dopo l’esposto, l’uomo avrebbe messo in atto cercando ripetutamente di avvicinare la denunciante. Lo stato di gravidanza della donna – assistita dall'avvocato albese Roberto Ponzio – rappresenta un’aggravante che, in caso di condanna, aumenterebbe della metà una pena che il Codice Penale fissa per tale reato da un minimo di un anno a sei anni e sei mesi.

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