Il Nazionale

Cronaca | 02 agosto 2022, 11:02

Canale, 23enne morì in un incidente sul lavoro. A processo titolare di un agriturismo

Nel maggio di tre anni fa la tragedia che costò la vita al giovane Giacomo Rosso, colpito al capo dalla pala di un escavatore mentre movimentava una rotoballa

Canale, 23enne morì in un incidente sul lavoro. A processo titolare di un agriturismo

Avrà inizio nell’estate 2023 – prima udienza fissata al 10 luglio, a oltre quattro anni dai fatti – il procedimento col quale il Tribunale di Asti in composizione monocratica (giudice sarà Roberta Dematteis) dovrà stabilire la sussistenza di eventuali responsabilità penali in capo al datore di lavoro di Giacomo Rosso, il 23enne di Canale che il 4 maggio 2019 fu vittima di un incidente sul lavoro che pochi giorni dopo ne cagionò la morte.

Il giovane lavorava per conto di un agriturismo con maneggio del suo stesso paese. Nel primo pomeriggio di quel sabato stava operando alla guida di un miniescavatore dotato di forche, impegnato nello spostamento di una pesante rotoballa, quando per cause che saranno al centro del dibattimento venne colpito violentemente al capo dalle pale del mezzo.

Il ragazzo venne subito soccorso e quindi elitrasportato in gravissime condizioni presso l’area Grandi Traumi del Dipartimento di Emergenza del Cto di Torino, dove si spense quattro giorni dopo, l’8 maggio, per le gravi lesioni rimediate nell’incidente, a partire da una frattura pluriframmentaria subita alla base del cranio e da diverse contusioni celebrali.

Sul luogo dell’incidente vennero effettuati i dovuti  rilievi da parte dei Carabinieri della Compagnia di Bra e dai funzionari del Servizio di Prevenzione Infortuni dell’Asl Cn2. La vicenda divenne quindi oggetto di indagini, all’esito delle quali a carico del titolare dell’attività agrituristica, un 62enne residente a Canale, venivano elevate imputazioni con le quali la Procura della Repubblica di Asti gli contestava diverse violazioni della normativa in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Secondo gli inquirenti, l’imprenditore non avrebbe in particolare previsto le necessarie misure di sicurezza nell’utilizzo della minipala, mentre altre mancanze avrebbero riguardato il deposito dentro il quale le rotoballe venivano sistemate. Sempre secondo l’accusa il ragazzo non avrebbe poi ricevuto una formazione adeguata e sufficiente in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Nella giornata di ieri, lunedì 2 agosto, presso il Tribunale di Asti, si è svolta l’udienza preliminare davanti al dottor Federico Belli, che nella veste di giudice per le indagini preliminari ha emesso nei confronti dell’imprenditore il decreto di fissazione del giudizio davanti allo stesso Tribunale, con l’udienza in programma per il luglio 2023.

L’imputato è difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, che respinge fermamente gli addebiti avanzati dall’accusa e che ha nominato come proprio consulente di parte l’ingegner Alberto Giulietta, perito coinvolto nella discussione di diversi importanti casi giudiziari, ultimo dei quali quello collegato al crollo della gru che nello scorso dicembre, in via Genova a Torino, provocò la morte di tre operai.

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