Il Nazionale

Cronaca | 28 luglio 2022, 18:03

Controlli dei Carabinieri nel distretto frutticolo della Granda: su 150 lavoratori solo 3 irregolari

Task force tra l’Arma, Ministero del lavoro e mediatori culturali Oim per controllare la regolarità del lavoro in agricoltura. Per ora verifiche in 30 aziende. I controlli continueranno per tutta l'estate

Controlli dei Carabinieri nel distretto frutticolo della Granda: su 150 lavoratori solo 3 irregolari

Carabinieri tra i frutteti dalle prime ore della giornata per controllare la regolarità dei braccianti stagionali. Sono ad oggi una trentina le aziende frutticole controllate e circa 150 i lavoratori. In tutto, relativamente al lavoro nero, solo 3 braccianti sono stati trovati senza contratto.  

Da alcuni giorni + in corso un’azione ad ampio raggio di controllo e prevenzione del caporalato e del lavoro nero in agricoltura, che vede i Carabinieri in campo a tutela di dignità e legalità, nelle zone di raccolta frutta della Granda.

Il territorio è esteso e tocca non solo le campagne del Saluzzese, ma un’area che va dalle porte del Pinerolese a quelle di Cuneo, passando per il Saviglianese.

Il servizio di questi giorni, che ha già interessato i comuni di Piasco, Revello, Lagnasco, Costigliole, Verzuolo, Manta, Barge, Envie, Tarantasca, Savigliano e Saluzzo, è stato condotto dal luogotenente Fabrizio Giordano dell’Arma saluzzese e dal maresciallo capo Dario Scarcia del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro, coordinato dal Comando provinciale con l’impiego di militari di tutta la provincia Granda.

“Sono servizi che vengono messi in campo da alcuni anni con una serie di obiettivi, ma in particolare quelli di tutela verso lavoratori e datori di lavoro - spiega il colonnello Giuseppe Carubia, Comandante provinciale dell'Arma - Un'azienda con lavoratori e macchinari in regola – sottolinea - ha ricadute positive sul suo futuro”.

Nella task force in questo compito specifico, con l’Arma del territorio, c’è il Nucleo Carabinieri del Lavoro, la presenza  dell’Ispettorato del Lavoro cuneese e l’affiancamento di mediatori culturali dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Una sinergia per il monitoraggio dei contratti e del fenomeno migratorio stagionale. 

Sono circa 12 mila i braccianti nel distretto frutticolo che lavorano per una stagione estesa, che va dalla raccolta dei piccoli frutti a quella di albicocche e pesche, con il picco in estate, a mele e kiwi in autunno. Il 40 per cento di loro è di origine africana, soprattutto proveniente da vari Stati dell’ Africa, a sud del Sahara.

L’azione è considerata positiva anche dalle aziende frutticole stesse, per l’attenzione verso il loro lavoro e le problematiche della stagionalità. Come è emerso, non ci sono irregolarità rilevanti. Venticinque, per ora, le aziende controllate. Su 120 lavoratori, solo tre i lavoratori in nero. 

“Lo scopo non è sanzionare, anche se è necessario in caso di mancato rispetto alla norma  - continua Carubia - ma comprendere meglio il fenomeno. Preferiamo il dialogo, per continuare il processo di integrazione dei lavoratori. E invitiamo le aziende che hanno dubbi a rivolgersi a noi per ogni chiarimento. Questo anche per valorizzare gli aspetti di un settore economico così importante nel territorio"

Dal consigliere regionale Paolo Demarchi: "La realtà che fatica ad emergere è che l’agricoltura nel Saluzzese è il primo datore di lavoro, il primo fattore di integrazione per migliaia di stagionali stranieri al cui fianco lavorano i titolari delle aziende agricole, condividendo sudore e fatica, sacrifici e soddisfazioni".

Vilma Brignone

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