Si è concluso con una sentenza a 2 anni e 4 mesi di carcere ciascuno il processo, svoltosi in abbreviato, a carico di A.M., 32 anni, C.R.B., 36 anni, entrambi rumeni e rispettivamente difesi dai legali Mario Ventimiglia e Luca Ritzu, e S.D., 43enne tunisino assistito dall’avvocato Mario Taddei.
La decisione è stata emessa dal gup di Imperia Paolo Luppi. Tutti e tre gli imputati quindi sono stati riconosciuti in primo grado dei reati di rapina e lesioni personali aggravate.
All’esito della requisitoria il pm Matteo Gobbi aveva invece chiesto 6 anni di carcere per il 32enne e 4 anni e 4 mesi per gli altri due imputati. Stando alla ricostruzione della Procura i tre il 17 gennaio dello scorso anno ad Arma di Taggia, avrebbero rapinato un ragazzo straniero.
Una rapina violenta che è costata alla vittima la frattura del naso e dello zigomo con prognosi di 30 giorni. Per l’accusa il 32enne avrebbe colpito il giovane alla testa con un tubo di ferro. Un colpo rapido e brutale che lo ha fatto cadere a terra. Successivamente gli altri due imputati lo hanno preso a calci e pugni: tutto questo per sottrargli il portafogli contenente 145 euro e il cellulare.
La vittima dopo essere stata malmenata sarebbe stata costretta a poggiare su un tavolino i beni in suo possesso “con il pretesto di controllare che non avesse con sé un coltello”. La Procura ha quindi contestato ai tre anche l’aggravante di aver agito in gruppo e di aver usato un strumento “atto a offendere qualificabile come arma”.
Commenti