Il Nazionale

Cronaca | 05 luglio 2022, 17:03

Ragazze violentate sul treno e in stazione: alla sbarra a Varese due giovani di 21 e 27 anni

I presunti responsabili dell'aggressione sessuale avvenuta lo scorso dicembre nei confronti di due ventiduenni sul treno Milano-Varese e alla stazione di Vedano Olona sono comparsi questa mattina davanti ai giudici del Tribunale di Varese per la prima udienza

Ragazze violentate sul treno e in stazione: alla sbarra a Varese due giovani di 21 e 27 anni

Entrerà nel vivo alla fine dell’estate il processo per la duplice aggressione sessuale ai danni di due ragazze di 22 anni, vittime degli episodi avvenuti la sera del 3 dicembre scorso su un convoglio del treno Milano-Varese e alla stazione ferroviaria di Vedano Olona. 

Due ragazzi di 21 e 27 anni, il primo italiano e il secondo di origine marocchina, sono in carcere da oltre sei mesi con l’accusa di essere gli artefici delle violenze (consumata quella sul treno, sventata quella in stazione). I due sono comparsi questa mattina davanti ai giudici del Tribunale di Varese per la prima udienza del procedimento a loro carico, durante la quale le parti hanno formulato le richieste in vista dell’inizio del dibattimento.

Produzioni documentali e liste testimoni: partirà da qui, a settembre, l’istruttoria per fare luce sulla tragica vicenda dello scorso inverno, contornata nell’immediato dalle ormai note riflessioni sulla sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni dislocate sul territorio della provincia. 

Furono le due ragazze, poco dopo i fatti, a fornire alle forze dell’ordine gli spunti utili per risalire all’identità dei presunti aggressori. Ed è sulla base di quegli “identikit”, e delle immagini raccolte dai circuiti di videosorveglianza del treno e della stazione, che sono scattate le manette ai polsi dei due giovani. 

Proprio in riferimento ai filmati ottenuti dalle telecamere l’avvocato Mauro Straini - che insieme alla collega Monica Andreetti difende il più giovane degli imputati, l’altro è invece difeso dall’avvocato Fabio Bascialla - ha anticipato la propria linea: «La fisionomia del mio assistito e quella di uno dei soggetti immortalati in stazione la sera dei fatti sono completamente diverse. Diverse sono anche le giacche indossate dalle due persone». Scura, quella del presunto aggressore; rossa quella del 21enne, che il 3 dicembre era passato sotto l’occhio delle telecamere, in stazione a Tradate, 3 ore prima dell’arrivo del treno su cui è poi avvenuta la violenza. 

Altra questione centrale, sempre in chiave difensiva, è quella della geolocalizzazione del cellulare appartenente all’imputato, per quel che riguarda gli spostamenti dell’apparecchio nelle ore in cui sono avvenuti i due episodi. Se ne riparlerà in aula con l’esame dei consulenti tecnici, mentre ad un esperto dei Ris di Parma è stato affidato l’incarico di esaminare le tracce biologiche isolate su un cappello sequestrato ad uno dei due ragazzi a processo, che per gli inquirenti coincide con il cappello indossato da uno degli aggressori.

Gabriele Lavagno

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