Come sarà composta la nuova giunta di Taggia? Il sindaco Mario Conio, fresco di rielezione, ha detto di non voler perdere tempo e di procedere quanto prima alla nomina dei cinque assessori.
L'ufficialità arriverà solo nei prossimi giorni al termine di un confronto interno al gruppo “Insieme” ma guardando i risultati si può abbozzare una composizione. Da indiscrezioni vengono dati per 'blindati': Espedito Longobardi che con 1.238 preferenze è il primo dei votati ed è 'candidato' a un posto sicuro, così come alla riconferma come vicesindaco; posizioni simili anche per Barbara Dumarte e Maurizio Negroni. Quest'ultimo ha preso meno voti degli altri due ma negli ultimi 5 anni ha ricoperto un ruolo importante tra i servizi sociali e ufficio patrimonio, accumulando una esperienza considerata positiva.
Partendo da questa prima composizione rimarrebbero ancora due posti vacanti. Considerando le preferenze, uno potrebbe essere occupato da Laura Cane e l'altro da Daniele Festa. Lei è stata per cinque anni, consigliere comunale e presidente del consiglio comunale, non riuscendo ad entrare nella giunta del primo mandato nonostante l'ampio consenso ottenuto. Questa volta sembra inevitabile l'assessorato, con quelle 772 preferenze che la portano a essere terza tra gli eletti. Senza dimenticare anche gli ultimi mesi del primo mandato che l'hanno vista via via privata di tutte le deleghe, ad eccezione del prestigioso incarico di presidente del consiglio comunale.
Per Festa situazione leggermente differente. La sua è una posizione simile a quella che fu di Laura Cane cinque anni fa: prima esperienza in amministrazione e molte preferenze, 389 voti per lui, quinto posto in lista e l'unico dei 'nuovi candidati' ad essere eletto. Per lui due scenari: il primo, un posto in giunta, il secondo, un passo indietro, rimanere consigliere ma accettando l'incarico da presidente dell'assise cittadina.
Rimane esclusa dal conteggio Chiara Cerri nonostante sia la quota rosa più forte all'interno della maggioranza, con 1.029 preferenze. Il suo ruolo di consigliere regionale è incompatibile con la nomina da assessore. Per lo stesso motivo, nel 2020, dovette rinunciare all'essere vicesindaco e assessore, rimanendo comunque consigliere comunale. Al termine del primo mandato deteneva le deleghe a: politiche finanziarie e programmazione economica, affari legali, fiere e mercati, rapporti con le associazioni di categoria produttive, cultura e valorizzazione del patrimonio storico. Incarichi che in parte appartenevano a Laura Cane e che potrebbero tornare nelle sue disponibilità in caso di ingresso in giunta.
Se venisse confermato Festa come assessore la giunta sarebbe al completo e quindi, potrebbero rimanere esclusi due assessori del primo mandato: Lucio Cava e Costanza Pizzolla. Lui è stato assessore all'ambiente, società partecipate e protezione civile. Lei assessore alle politiche energetiche, decoro cittadino, arredo urbano, pari opportunità.
Ultimo aspetto da considerare quello dei non eletti. Taggia è un comune al di sotto dei 15mila abitanti, quindi la Legge prevede che la giunta possa essere composta da massimo 5 assessori, da nominare tra i consiglieri eletti, a meno che non si modifichi lo statuto del comune introducendo una disposizione ad hoc per far perdere la carica di consigliere agli assessori nominati. Questo permetterebbe di nominare la giunta e far entrare in consiglio i 5 non eletti dove troviamo anche la quota di Fratelli d'Italia con Alessia Giulianetti e Raffaello Bastiani, lui è l'unico del primo mandato a non esser entrato. Questa soluzione sebbene più complessa e con tempi ben più lunghi, accontenterebbe gli esclusi rimasti un po' delusi dall'esito delle votazioni.
Un malcontento che troviamo anche tra le fila degli eletti con alcuni non soddisfatti per il risultato ottenuto. A ben vedere, tra impegni improvvisi e lavoro, al momento della nomina degli eletti, martedì, c'erano ben pochi rappresentanti del gruppo 'Insieme' che fino a 48 ore prima correva unito per la campagna elettorale. Insomma per Conio un bel rebus e un gioco a incastri da completare in tempi rapidi, anche per salvare gli equilibri interni della sua maggioranza appena eletta.
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