Il Nazionale

Cronaca | 09 giugno 2022, 10:15

Due fratelli del Braidese agli arresti per furti in abitazioni e aziende agricole dell’Alta Langa

Carabinieri di Alba li colgono in flagrante durante l’ennesimo colpo. Una dozzina quelli per i quali sono ora indagati, commessi nei comuni di Albaretto della Torre, Arguello, Cerretto Langhe, Cortemilia, Cravanzana, Sinio e Torre Bormida

Due fratelli del Braidese agli arresti per furti in abitazioni e aziende agricole dell’Alta Langa

Dallo scorso aprile le Stazioni della Compagnia Carabinieri di Alba hanno ricevuto numerose denunce di furto in abitazioni e in aziende agricole, registrando una recrudescenza di questo fenomeno micro-criminale in località normalmente tranquille e caratterizzate da un elevato controllo di vicinato e da una buona collaborazione con le forze di polizia.

Le costanti attività di controllo del territorio e di scambio informativo con la popolazione hanno permesso ai militari di individuare due fratelli residenti nel Braidese quali probabili autori dei furti e di arrestarli in flagranza di reato in occasione di un’incursione in un’abitazione.

In quella circostanza i due non sono passati inosservati a un vicino, che aveva notato due estranei entrare in quella casa utilizzata dai proprietari come dimora di villeggiatura, e aveva avvisato immediatamente i Carabinieri. Una pattuglia di militari intervenuta altrettanto celermente, riusciva a bloccare i due che erano ancora intenti a rovistare nell’appartamento.

I successivi accertamenti permettevano di rinvenire nella loro disponibilità altri oggetti che da subito apparivano di dubbia provenienza. I carabinieri avviavano un’attività di indagine finalizzata alla ricostruzione degli spostamenti dei giovani, intrecciavano i dati inseriti nelle denunce confrontandoli con la refurtiva rinvenuta, riuscendo a ricostruire una dozzina di episodi ed a restituire gran parte del maltolto ai legittimi proprietari.

I furti tutti perpetrati con le medesime modalità criminose, ovvero attraverso la manomissione degli infissi posti al pian terreno di abitazioni e di aziende agricole, si sono verificati nei comuni di Albaretto della Torre, Arguello, Cerretto Langhe, Cortemilia, Cravanzana, Sinio e Torre Bormida.

I due topi d’appartamento, incensurati e originari del Torinese, per circa un mese hanno percorso in lungo e in largo la Langa, introducendosi nelle abitazioni più isolate, asportando dal loro interno tutto quanto potesse essergli utile: dagli strumenti agricoli grandi e piccoli, ai serramenti, ai suppellettili, agli elettrodomestici. Parte di questo materiale, principalmente attrezzi da lavoro agricolo, finito sotto sequestro, è ancora custodito dai Carabinieri che stanno cercando di ricostruirne la provenienza e di rintracciare gli aventi diritto.

Le indagini svolte dai Carabinieri di Alba hanno portato quindi a ulteriori contestazioni in capo ai due fratelli arrestati, motivo per il quale la Procura della Repubblica di Asti, che ha coordinato le attività, ha richiesto ed ottenuto per loro dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dai Carabinieri che hanno ricondotto i due giovani alla loro residenza dove permarranno in attesa delle fasi successive del processo.

"Tanto si comunica al fine di sottolineare l’importanza del contributo della cittadinanza nell’ambito della gestione della sicurezza a livello locale – si specifica dal Comando Provinciale dell’Arma –; nel caso di specie il contributo iniziale di un cittadino ha permesso il tempestivo intervento dei Carabinieri e l’avvio di un’indagine più strutturata su un fenomeno che influisce sensibilmente sulla sicurezza percepita, come quello dei furti all’interno di proprietà privata. Si aggiunge che alcuni attrezzi da lavoro agricolo sono tuttora sequestrati, pertanto la diffusione della notizia tra la popolazione potrebbe far risalire ai legittimi proprietari e a scoprire eventuali ulteriori furti".


Dallo stesso Comando si sottolinea intanto che, "trattandosi di indagini ancora in corso di sviluppo", potrebbero emergere in futuro "elementi di segno contrario rispetto a quelli sinora raccolti, a favore quindi dell’indagato, da presumersi innocente sino a quando non sia pronunciata sentenza di condanna definitiva".

Redazione

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