Nella notte del 5 marzo 2021, quando ancora vigeva l’obbligo del coprifuoco, una Fiat Punto blu, guidata da S.A., di origini marocchine, tentò una folle fuga per le vie del centro di Cuneo. A bordo dell’auto, fermata dopo un inseguimento da parte della Polizia, viaggiavano anche N.A., albanese e C.A. originario di Palermo. Al conducente era stata revocata la patente qualche anno prima.
La volante, di pattuglia per i controlli serali, notò la Punto sfrecciare in corso Dante e bruciare uno stop all’angolo di via Bassignano. Spiegate le sirene, partì l’inseguimento dietro la macchina, che non accennò a fermarsi e si diresse in contro mano in Via Bassignano, salendo sul marciapiede per schivare un veicolo che veniva dalla parte opposta. L’auto, dopo un testacoda, venne fermata in piazza dello Sferisterio. I tre soggetti vennero denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e si trovano imputati davanti al tribunale di Cuneo. L’accusa è aggravata.
Nel corso dell’udienza è stata ascoltata la deposizione di uno degli agenti a bordo della volante: “Ce li siamo ritrovati davanti e ci siamo messi di traverso per fermarli, ma l’auto ci ha speronati a lato passeggero e ha di nuovo accelerato. In Via Meucci hanno fatto retromarcia e hanno urtato due macchine parcheggiate. A bordo c’erano due persone. Abbiamo ritrovato l’auto in Lungo Stura XXIV maggio. La carrozzeria presentava tutti i segni degli scontri. Il mezzo era intestato ad un signore che però l’aveva venduta ma non era ancora volturata né assicurata”.
Sulla posizione di N.A. ha riferito un altro agente, dichiarando che la mattina seguente, quando insieme ai suoi colleghi si recarono a casa sua, l’imputato avrebbe posto resistenza: “Non voleva aprire la porta, dicendo che la perquisizione era illegittima. Aveva della cocaina nel comodino”.
Dopo il militare, è stato ascoltato C.A., imputato di reato connesso, che durante la fuga era seduto sul lato passeggero accanto al conducente: “Quella sera avevo mangiato in piazza Galimberti e avevo chiesto un passaggio a S.A. che aveva le chiavi dell’auto di N.A. perché aveva bevuto e non poteva guidare e dovevamo lasciargli la macchina sotto casa. Quando la Polizia ci ha fatto i lampeggianti per farci fermare, S.A. si è spaventato ed è partito. In quel momento ho capito che era senza patente. Gli ho detto di accostare, ma lui non l’ha fatto. Non potevo buttarmi giù dalla macchina”.
L’udienza riprenderà il 13 settembre.
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