"Oggi credo che dal CONI Liguria ci sia un silenzio imbarazzante sui problemi degli atleti LGBT": è la denuncia di Lorenzo Biscaglia Giancola, atleta trans e istruttore, della ASD PeaceMaker di Imperia . Si tratta di una realtà sportiva che ha al suo interno circa 90 iscritti, smistati tra le diverse discipline praticate: dallo Shaolin Kung Fu, al Wing Chun, passando per Kick Boxing, difesa personale e scherma mista al gioco di ruolo e teatro.
Lorenzo è uno dei tanti che porta avanti la battaglia per rendere lo sport inclusivo, principale obiettivo di ArciGay Sport Nazionale, di cui fa da poco parte. "C'è bisogno di fornire un aiuto concreto per tutti quei ragazzi e quelle ragazze che oggi non fanno sport per paura di subire una discriminazione ad esempio, all'interno o all'esterno di una palestra. Questo succede in ogni disciplina sportiva. Questi ragazzi non si iscrivono per paura o vivono nella paura di subire ritorsioni da famiglia o dalla società anche quando trovano una palestra accogliente come la nostra. - spiega e poi aggiunge - Il problema però credo sia a monte considerando quanto mi è successo un mese fa circa nell'ambito del percorso di formazione avviato da CONI Liguria rivolto agli istruttori".
"CONI Liguria, durante questa iniziativa attivata sulla provincia di Imperia, si è rivolto a noi istruttori chiedendo se ci fossero tematiche da inserire o approfondire. - racconta Lorenzo - Via mail ho più volte chiesto qualche informazione in più su come comportarsi con gli atleti LGBT visto che molti oggi non si iscrivono per paura. Ancora oggi sto aspettando che qualcuno del CONI Liguria prenda una posizione ufficiale, per iscritto. Il percorso formativo avviato da CONI ritengo sia stata una ottima iniziativa ad eccezione di un solo capitolo, quando si è parlato della gestione della parte emotiva degli atleti. Durante la trattazione di questo ambito sono intervenuto chiedendo come si debba affrontare la situazione di un atleta che manifesti qualche problema o disagio legato al suo orientamento sessuale in relazione alla pratica sportiva. Spiace dover constatare che l'unica soluzione proposta dal CONI sia l'intervento psicologico. Mi è stato anche detto che CONI Liguria non si occupa di etichette ma di persone".
"La realtà è che in Italia e in provincia di Imperia c'è una emergenza che riguarda i ragazzi della comunità LGBT. - sottolinea Lorenzo - Le violenze e le discriminazioni anche in ambito sportivo ci sono. Anche CONI nazionale ha parlato di atleti trans, dicendo che non c'è nessun vantaggio o svantaggio scientificamente provabile e quindi non va fatta discriminazione. Invece, qui in Liguria, CONI ci dice che non c'è emergenza e quindi non c'è bisogno di affrontare il problema".
Qual è la tua esperienza con la ASD che porti avanti? "Piano piano ci siamo trovati ad accogliere molti giovani atleti della comunità LGBT. La mia esperienza mi dice che ci sono molti ragazzi che hanno paura di dire che io sono trans perché temono che i genitori non gli permettano più di frequentare la palestra. I ragazzi hanno paura di poter vivere delle ritorsioni al di fuori dell'attività sportiva. In misura uguale, anche chi è etero cis, si comporta in modo diverso tra dentro e fuori palestra, proprio per paura di essere discriminato una volta uscito dalla palestra. Se questa non è una emergenza ci dicano loro che cos'è".
"Non posso e non voglio credere che di fronte a un atleta che manifesta un qualche problema legato all'ambito sportivo e al suo orientamento sessuale, oggi, nel 2022, l'unica risposta debba essere quella suggerita da CONI Liguria durante la formazione, ossia l'intervento psicologico o in alternativa ignorare completamente queste persone, chi siano e come la società le opprime. - denuncia Lorenzo - Dobbiamo essere propositivi, coinvolgere ed essere punto di riferimento per i ragazzi. A CONI Liguria ho chiesto di avere coraggio e mettere per iscritto quanto dettomi al telefono ma non ho ottenuto risposte, nessuna dichiarazione in campo lgbt, una ennesima cancellazione. Il silenzio o far finta che il problema non esista, non può essere la soluzione".
"In questa battaglia non sono da solo ho ricevuto anche il sostegno di Arcigay Sport e di altri istruttori. Così come di altre realtà, ad esempio CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) della provincia di Imperia che sull'argomento oltre a dire di essere contro ogni discriminazione o violenza di genere, ha sottolineato di avere come obiettivo anche quello di valorizzare le libere scelte di ciascuno. - conclude Lorenzo - Spero che CONI Liguria prenda posizione di fronte a questo mio intervento e finalmente rompa questo muro di silenzio dando quella risposta che io e tanti atleti che vivono questi problemi, stiamo chiedendo da mesi".
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