Il Nazionale

Cronaca | 31 maggio 2022, 11:51

Cosparge benzina a terra e minaccia la moglie con l’accendino: Corte d’Appello lo proscioglie

In primo grado 60enne di Benevello era stato condannato a 20 giorni di reclusione con la sospensione condizionale della pena

Cosparge benzina a terra e minaccia la moglie con l’accendino: Corte d’Appello lo proscioglie

"Arrabbiato dopo essere stato svegliato, sia dal rumore causato dai lavori di pulizia sia dallo squillare del telefono (…)", iniziava a inveire contro la moglie, con la quale era in corso una separazione giudiziale, "alzando dapprima la voce, e successivamente afferrandola per il collo, tirandogli i capelli e successivamente dandogli anche pugni e schiaffi. A quel punto l’uomo si allontanava dall’abitazione per andare a prendere una tanica di benzina, che rovesciava per terra, sul pavimento del soggiorno davanti alla camera da letto, minacciando di appiccare il fuoco con l’accendino che teneva in mano".

Così ricostruiti nel corso del dibattimento del processo istruito nei suoi confronti dal Tribunale di Asti, sono questi i fatti che nell’aprile 2018 valsero a un uomo residente a Benevello, classe 1962, una condanna a venti giorni di reclusione con sospensione condizionale della pena per minacce gravi nei confronti della consorte.

Sulla prima accusa per il quale l’uomo era stato rinviato a giudizio, quella di lesioni personali, il Tribunale di Asti in composizione monocratica (giudice il dottor Carlo Bosticco) aveva invece disposto il non doversi procedere per remissione di querela.

A quattro anni di distanza da quella condanna e a quasi sette dallo svolgimento dei fatti (agosto 2015) la prima sezione della Corte d’Appello di Torino presieduta dal dottor Mario Amato ha ora dichiarato il non doversi procedere nei confronti dell’uomo, oggi 60enne.

"Si è trattato dello sfogo di un marito esasperato – spiega l’avvocato albese Roberto Ponzio, difensore dell’uomo –. Un’azione dimostrativa, di protesta semmai contro sé stesso e non certo di intimidazione o di minaccia, né esplicita né implicita, nei confronti della moglie. L’accendino preso in mano dal mio assistito dopo aver rovesciato a terra il liquido è sempre rimasto spento. Un’azione tanto teatrale quanto disperata, che è stata enfatizzata e strumentalizzata per azionare davanti al giudice civile infondate pretese risarcitorie".

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