Aveva messo in vendita online per 600 euro la cameretta del figlio ma poi, si sarebbe ritrovato essere vittima di un’estorsione.
Ad essere parte offesa nel procedimento in corso al tribunale di Cuneo è il signor F. che nell’istruttoria ha spiegato quello che sarebbe accaduto. “A seguito del mio annuncio sono stato contattato da un signore interessato all’acquisto che mi chiese se avrebbe potuto pagare con il bancomat. Io gli risposi di no perché volevo i contanti e chiudemmo la chiamata Poi, mi telefonò un’altra volta e mi passò la moglie che mi disse di aver davvero bisogno della cameretta e che avendo degli amici a Cuneo qualcuno avrebbe potuto venire a ritirarla. Ma ho comunque rifiutato perché avrebbero sempre pagato con il bancomat. Mi chiamò di nuovo, dicendomi che gli avevo offeso la moglie. Ma non è vero. Mi disse che sarebbe arrivato e che avrebbe spaccato le ossa a me e la mia famiglia se non gli avessi venduto la camera. Aggiunse anche che sapeva dove abitavo. Io mi sono impaurito e sono andato al bancomat. Seguendo i numeri che mi stava dettando, non sono esperto di queste cose, gli ho fatto cinque volte una ricarica alla carta prepagata per un totale di 2500 euro. Continuava a dirmi che prima avrebbe effettuato una ricarica da 500 euro e poi una da 100 ma insisteva sul fatto che quella da 500 euro non era andata e buon fine, e me l'ha fatta ripetere 5 volte”.
Imputati davanti al Tribunale di Cuneo per estorsione e utilizzo indebito di carta di credito sono tre uomini residenti in Veneto, C.G., M.T. e M.K.
Il 10 giugno si ascolteranno gli agenti della Polizia Postale che hanno raccolto la denuncia del signor F.
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