Occorre valutare la capacità di intendere e di volere dell'imputato: con questa motivazione il giudice monocratico di Imperia, Francesca Minieri, ha disposto la perizia psichiatrica per Vincenzo Maurici, 49 anni di Rivoli, in provincia di Torino. L'uomo è accusato di lesioni personali aggravate.
Nello specifico Maurici, difeso dall'avvocato Mario Taddei, avrebbe aggredito il 21 maggio del 2019 un compagno di cella quando si trovava recluso al carcere di Sanremo. Secondo le risultanze investigative lo avrebbe colpito al volto e alla mano con un'arma da taglio provocandogli ferite giudicate guaribili in 10 giorni.
L'imputato si trova attualmente in carcere in quanto accusato di aver ucciso con 23 coltellate a Grugliasco, nel torinese, nel novembre del 2013, la zia Rosa Ferraro, 69 anni. Stando alla ricostruzione effettuata dai Carabinieri la donna sarebbe stata uccisa perché non voleva dargli del denaro che probabilmente gli sarebbe servito per comprare la droga. All'epoca dei fatti Maurici era tornato dal Belgio da pochi mesi. Era emigrato per trovare lavoro, ma era rimasto coinvolto in una rapina e in problemi di droga. Fermato dalle forze dell’ordine aveva scontato un lungo periodo in una clinica di riabilitazione, visti i suoi problemi di tossicodipendenza e psicologici. Per il delitto della zia è stato condannato dalla Cassazione a 16 anni di reclusione.
Oggi il giudice ha affidato l'incarico al perito Mario Fontanella che renderà note le proprie deduzioni nell'udienza fissata al 20 ottobre.
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