Il Nazionale

Cronaca | 10 maggio 2022, 07:11

"Non ti farò più lavorare, ti brucio l'auto": chiesta la condanna a un anno e mezzo di carcere per un 41enne accusato di stalking

L'uomo, originario di Sanremo, avrebbe perseguitato per 4 mesi la sua ex fidanzata. Avrebbe anche rubato lo scooter della vittima e poi il tubo della benzina: "c'era il rischio che potesse prendere fuoco"

"Non ti farò più lavorare, ti brucio l'auto": chiesta la condanna a un anno e mezzo di carcere per un 41enne accusato di stalking

Ammonta a 1 anno e 6 mesi di carcere la richiesta di condanna formulata dal pm di Imperia, Francesca Buganè Pedretti, nei confronti di C.M, 41 anni di Sanremo, finito a processo per stalking nei confronti dell’ex fidanzata. Le accuse contestate vanno dal marzo al giugno del 2017.

Secondo le risultanze investigative l’imputato, difeso dall’avvocato Luca Ritzu, non accettava la fine della relazione sentimentale e più volte avrebbe molestato e minacciato la donna, 35anni, assistita dal legale Cristian Urbini.Ti faccio cambiare indirizzo (..) ti brucio la macchina”: queste sono solo alcune delle frase rivolte all’ex.

Più volte poi, si sarebbe recato presso l’abitazione della donna non appena la stessa rientrava dal lavoro. Per farsi aprire la porta avrebbe citofonato con insistenza. Nella notte tra il 5 e il 6 giugno del 2017 il 41enne si trovava in ospedale e l’ex fidanzata non ha voluto raggiungerlo al pronto soccorso. Al rifiuto sono seguite, secondo l’accusa, altre minacce: “la macchina te la brucio e te la faccio passare da bianca a color fumè (..) da domani non ti faccio più andare a lavoro(..) ricordati che io sono di Sanremo e tu sei di fuori e ti faccio cambiare indirizzo”.

Minacce che si sarebbero verificate, via telefono, anche subito dopo l’intervento dei Carabinieri giunti dalla donna in seguito ad una richiesta d’aiuto. In un’occasione poi l’avrebbe chiamata al cellulare ben 24 volte e poi l’uomo si sarebbe presentato presso il domicilio della ragazza e lì avrebbe prima citofonato con insistenza, senza ottenere risposta, e poi sarebbe riuscito a intrufolarsi nel palazzo. Il 13 giugno del 2017 infine, per la Procura di Imperia avrebbe rubato lo scooter dell’ex e in un primo momento avrebbe negato il fatto, ma qualche ora dopo l’imputato le avrebbe riferito il luogo dove si trovava il motorino. “Mezzo a cui stato staccato il tubo della benzina – è riportato nelle accuse- motivo per cui la parte offesa accortasi della manomissione mentre era alla guida, ha arrestato il veicolo essendovi il rischio che potesse prendere fuoco”.

Condotte queste, durate circa 4 mesi, e che avrebbero generato nella ragazza un “fondato timore per la propria incolumità”. L’imputato ieri ha reso l’esame e nel respingere le accuse ha dichiarato che la sua ex si sarebbe inventata tutto poiché era gelosa. Alle richieste del pm si è associato il difensore di parte civile, Urbini, che ha anche chiesto al giudice monocratico Antonio Romano, il risarcimento di 20 mila euro per i danni subiti.

Il processo è stato aggiornato al 18 luglio quando dopo la discussione del difensore dell’imputato il giudice si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza.

Angela Panzera

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