Il Nazionale

Cronaca | 07 maggio 2022, 13:43

Addio a Eugenio Allegri: il cordoglio del Teatro Stabile

Scomparso a 66 anni. Attore e regista, nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato. Nei prossimi giorni presso il Teatro Carignano sarà allestita la camera ardente per l’ultimo saluto

Addio a Eugenio Allegri: il cordoglio del Teatro Stabile

Si è spento ieri sera, all'età di 66 anni, Eugenio Allegri. A dare il triste annuncio è la moglie Susanna, i fratelli e la sua storica collaboratrice Serena Guidelli.

Nato a Collegno e diplomato nel 1979 alla Scuola Galante Garrone di Bologna, Eugenio Allegri è stato attore e regista di riconosciuto talento, lavorando, fra gli altri, con Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato. Il suo volto e la sua voce sono indissolubilmente legati a Novecento di Alessandro Baricco, che ha portato in scena per oltre vent’anni sui palcoscenici italiani ed europei. Nel 2009 aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato come protagonista dello Zio Vanja di Anton Cechov, diretto da Gabriele Vacis, che nel 2012 lo scelse anche per Rusteghi di Goldoni.  

Nel 2016 aveva accettato la sfida di Dario Fo di dirigere il giovane Matthias Martelli in una nuova e apprezzata versione di Mistero Buffo, prodotta dal Teatro Stabile di Torino, e nel 2017 era tra gli interpreti principali dell’adattamento teatrale de Il nome della rosa di Umberto Eco, diretto da Leo Muscato.

Influenzato da Lecoq, nel corso della sua carriera è stato riconosciuto come erede, cultore e maestro della Commedia dell’Arte, che ha saputo tramandare sapientemente alle nuove generazioni, attraverso laboratori, seminari ed una presenza costante nel corpo docente della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino.

E proprio il Teatro Stabile di Torino si stringe attorno alla famiglia e agli amici di Eugenio Allegri. 

«Scompare uno degli artisti più rappresentativi della nostra Città e della scena teatrale italiana: un talento straordinario, professionista appassionato e acclamato, uomo mite e garbato - dichiarano il Presidente Lamberto Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti -. Nella sua lunga e fortunatissima carriera ha esportato in tutta Italia e all’estero il nome del Teatro Stabile di Torino, conquistando anche il pubblico di Londra, Pechino e Shanghai. Alla moglie Susanna ci stringiamo nel dolore - concludono il Presidente e il Direttore - impegnandoci a celebrarne il ricordo e custodirne la memoria».

«Eugenio è stato un grande attore - dichiara Gabriele Vacis - ma soprattutto un grande amico. Dal padre Capuleti di Romeo e Giulietta al Fulgenzio di Goldoni, da Novecento a Cyrano ha segnato profondamente l’esperienza del Teatro Settimo. Gli vogliamo bene e gliene vorremo per sempre. Ciao amico».

Nei prossimi giorni presso il Teatro Carignano verrà allestita la camera ardente per l’ultimo saluto.

«Eugenio Allegri è stato un attore poeta - commenta il direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, Valerio Binasco -. Emanava un fascino speciale, unico, perché era capace di esercitare la forza di seduzione della recitazione senza adoperare mai la forza. Adoperava solo la dolcezza, perfino quando gli capitava di interpretare ‘i cattivi’. Amava far ridere, amava i clown e la commedia dell’arte, della quale era un vero esperto e maestro. Era un attore straordinario che sapeva tenere insieme il carisma dei grandi personaggi, con la tenerezza del ‘suo’ personaggio. Ho appena saputo della sua morte, e sono molto scosso. Grazie Eugenio per tutto quel che ci hai insegnato e che hai fatto, attore poeta dai guizzi comici e malinconici, istrione dagli occhi smarriti, amico di passeggiate per Torino a passi svelti nel freddo del dopo teatro d’inverno, nei nostri cappotti gogoliani».

redazione

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