Le amministrazioni comunali di Taggia e Riva Ligure stanno definendo i piani per il giorno della bomba. Dai primi elementi che emergono appare chiaro fin da ora che si tratterà di una operazione molto complessa sia per la logistica dell'intervento che per i riflessi che avrà sul territorio di entrambi i comuni e della provincia di Imperia.
Al momento ci sono solo delle ipotesi ma non ancora una certezza sul piano effettivo che sarà autorizzato dal Prefetto Armando Nanei ovviamente sulla scorta delle osservazioni fatte dai due Comuni. Domani, mercoledì 4 maggio, è in programma una nuova riunione tra gli enti dove saranno portate le osservazioni degli amministratori comunali. Il tavolo in Prefettura è stato allargato anche ai Comuni Castellaro e Badalucco, in quanto toccati dalle operazioni.
IL GIORNO SCELTO PER RIMUOVERE LA BOMBA E LA ZONA ROSSA - Ad oggi, domenica 15 maggio, rimane l'ipotesi più probabile come giorno per rimuovere la bomba. Questo cosa comporterà? Innanzitutto l'istituzione di una zona rossa: un'area interdetta a chiunque, con un'estensione pari a un raggio di 1,5 km intorno al camion nel torrente Argentina dove si trova la bomba della Seconda Guerra Mondiale. Questo vuol dire che la zona da evacuare comprenderebbe completamente gli abitati di Arma di Taggia e Levà, fino alla stazione ferroviaria. Mentre, sul lato di Riva Ligure, tutta l'area tra il Camion e il torrente Caravello. Stop anche al traffico sulle strade, al transito dei treni e interdizione dello spazio aereo e nautico.
IL NODO DELL'EVACUAZIONE - Uno dei principali problemi che stanno affrontando in queste ore entrambe le amministrazioni comunali, riguarda quello delle operazioni di evacuazione. In base al raggio indicato in questa prima fase si tratta di dover allontanare dalle proprie case almeno 8mila persone residenti a Taggia e circa 1100 su Riva Ligure, per un periodo stimato di circa 12 ore. In questa finestra temporale, potrebbero essere interrotti anche i principali servizi (acqua, luce, gas e telefonia).
LOGISTICA E ACCOGLIENZA - Dove ospitare chi non avrà altro luogo dove poter stare? Questo è l'altro nodo su cui stanno ragionando i due comuni.
Taggia, si prepara ad attrezzare le scuole e le palestre, su via Anfossi. Oltre a questo verrà chiesta collaborazione al vicino comune di Sanremo affinché si possano ricavare ulteriori spazi all'interno del Mercato dei Fiori di valle Armea. Invece, per quanto riguarda il posteggio dei mezzi militari e di soccorso si prospetta la possibilità di riservare a questo scopo il campo della pallapugno e ulteriori spazi.
Riva Ligure, invece, non potrà usare le scuole per gli accogliere gli abitanti. L'edificio si trova nella zona rossa. Quindi l'unica alternativa ipotizzata riguarda la possibilità di destinare piazza Ughetto per ospitare strutture da campo in grado di accogliere i rivesi che ne avranno bisogno.
I MEZZI - Un altro aspetto relativo all'evacuazione riguarda i mezzi delle persone evacuate, nell'ipotesi in cui sia necessario dover spostare anche i veicoli di proprietà potrebbero servire spazi adeguati dove posteggiare. Un problema che sotto questo aspetto riguarda soprattutto Riva Ligure, visto che le aree di posteggio sono quasi completamente all'interno della zona rossa. Non è da escludere quindi che si arrivi a chiedere la collaborazione del vicino comune di Santo Stefano al Mare.
Con la chiusura delle strade e le possibili problematiche legate allo spostamento dei mezzi è possibile che a livello organizzativo si chieda l'impegno straordinario di Riviera Trasporti. Una ipotesi al vaglio riguarda l'uso di navette dedicate.
PERSONE MALATE O ALLETTATE - Entrambi i Comuni si stanno interrogando sulla migliore gestione dell'evacuazione per i positivi al covid, le persone allettate o con difficoltà a muoversi ma pensiamo anche alle case di riposo che ricadono nel perimetro interdetto. Appare quindi chiaro che l'organizzazione in questo caso renderà necessaria una collaborazione con ASL 1 in primis ma anche con Protezione Civile regionale e le pubbliche assistenze.
IL NODO DEI CONTROLLI - A chi competerà l'evacuazione della zona rossa? Stando alle informazioni attuali, l'intera procedura scatterà diverse ore prima dell'interdizione dell'area che dovrebbe partire a inizio della mattina. Se le persone dovranno lasciare la propria abitazione chi si occuperà di verificare il corretto rispetto dell'evacuazione? Appare difficile se non impossibile che si possa attuare un controllo casa per casa, considerando il numero di abitanti coinvolti. Inoltre, la procedura prevede che le abitazioni siano lasciate con le finestre aperte. Quindi serviranno controlli il più possibile capillari per evitare fenomeni di sciacallaggio.
LE OPERAZIONI DI RIMOZIONE DELLA BOMBA - La bomba verrà resa inerte sul posto e poi portata lontano per essere fatta brillare. Al momento l'ipotesi più probabile è all'interno di una cava.
Non resta che attendere mercoledì per avere un quadro più definito sulla macchina organizzativa. Il tempo stringe, mancano appena 12 giorni al giorno ipotizzato per la rimozione della bomba.
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