Si profila un lungo processo, sono 24 i testi dell’accusa che dovranno essere ascoltati, a carico dell’ex preside dell’Ipsia Marconi di Imperia Daniela Pistorino, nel frattempo trasferita in Sicilia e difesa dall’avvocato Maria Claudia Giordano del foro di Messina.
La dirigente scolastica è rinviata a giudizio per peculato, minacce violenza privata, diffamazione e maltrattamenti nei confronti di docenti e personale amministrativo dell’istituto.
La pubblica accusa è sostenuta dal pm Luca Scorza Azzarrà. Il processo si è aperto stamattina in tribunale a Imperia davanti al collegio presieduto dal giudice Carlo Indellicati. Stante un certificato medico presentato dal difensore della Pistorino, sono state calendarizzate le udienze: il processo riprenderà il 13 settembre prossimo. Udienze sono state fissate fino a tutto il mese di ottobre.
All’ex dirigente scolastica dell'Ipsia sono contestati una quindicina di episodi avvenuti tra l’ottobre del 2019 e il dicembre del 2020 da parte di altrettante persone offese. A costituirsi parte civile sono stati in 6 tra insegnanti e personale scolastico, rappresentati dagli avvocati Simone Mariani di Savona e Tito Schivo di Imperia. Tra le parti offese c’è anche il ministero dell’Istruzione.
“Attendiamo fiduciosi e con curiosità di vedere l’atteggiamento della difesa Pistorino. Noi faremo la nostra parte dando il massimo supporto al pubblico ministero che ha approntato un fascicolo corposo e ampio. Si prospetta un lungo processo”, dichiara al nostro giornale l'avvocato Mariani.
Tra le accuse contestate a Daniela Pistorino c’è anche quella di aver utilizzato per fini privati l’auto dell’istituto, la Toyota Corolla in dotazione della scuola e destinata a finalità didattiche, il cui utilizzo considerato improprio aveva portato in carcere nel 2019 la dirigente precedente Anna Rita Zappulla.
Gli altri episodi riguardano gravi offese alla reputazione dei docenti, di aver intrapreso iniziative disciplinari senza il rispetto delle garanzie di legge, maltrattamenti in generale nei confronti di docenti collaboratori e di aver utilizzato personale amministrativo per esigenze personali.
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