Il Nazionale

Cronaca | 02 maggio 2022, 10:45

Saluzzo, il commosso addio ad Alberto Isoardi dagli ex ragazzi del “campetto” del Follone

Aveva 52 anni. Il funerale domani mattina, martedì 3 maggio, in Duomo. Si vantava di essere cresciuto sui campetti dell’Oratorio. Era appassionato di calcio, dell’Udinese, di modellismo e miniature in scala

Saluzzo, il commosso addio ad Alberto Isoardi dagli ex ragazzi del “campetto” del Follone

 

Profonda commozione a Saluzzo per la scomparsa di Alberto Isoardi 52 anni, una vita sfortunata dal punto di vista della salute con numerose operazioni e sofferenze. “Che il Signore lo accolga con il suo amore e gli regali la gioia di cui è stato sempre privato “ scrivono sul necrologio la mamma Irene, il papà Adriano, la sorella Paola con Silvio e la famiglia che lo ha seguito con affetto.

Agrotecnico formato all’Agraria di Verzuolo, lavorava alla Sedamyl di Saluzzo. Aveva la passione per il calcio, era tifoso dell’Udinese e lui stesso era un appassionato giocatore.

Frequentava l’oratorio e credeva in modo convinto nella funzione educativa delle varie attività, in particolare quelle sportive. Era una presenza fissa sui campetti di calcio del Follone, del don Bosco e della chiesa di San Bernardino.

Raffaele Gaeta, ora medico anatomopatologo a Pisa, a nome degli  “ex  ragazzi del Follone”  lo ricorda così.  “Alberto se ne è andato improvvisamente ed in modo inaspettato, come a voler ribadire fino all’ultimo il suo essere indipendente e fuori dagli schemi.  Come tutti noi tra gli anni ’80 e ‘90, si vantava di essere cresciuto  “sui campetti dell’oratorio” a pane e pallone (rigorosamente marca “Tango” !) e proprio tra una eterna partita e l’altra abbiamo capito che dietro quel carattere, a volte ruvido e tagliente,  si celava una persona leale e di buon cuore.

Lo stesso cuore che lo ha funestato per anni e che infine lo ha tradito. Nonostante i suoi problemi di salute fossero importanti, non si è mai abbandonato all’autocommiserazione o allo sconforto, ma ha sempre affrontato le cure con apparente sfrontatezza e coraggio.

Anzi, se per curarsi era costretto ad andare nel nord-est, tornava sempre quasi rinvigorito dall’aver sentito l’accento veneto che tanto ammirava.

Con grande convinzione e fermezza tentò di opporsi allo smantellamento dei campetti ‘del Follone’ dove ogni sabato era presenza fissa, perché pensava che anche per le generazioni future il modo migliore per crescere fosse giocando in strada.

Per questi motivi ci sentiamo di dire che è venuto a mancare uno di Noi. Ed ora ce lo immaginiamo lassù su un campetto a tirare calci ad un pallone tentando di fare goal a Dario, inseparabile amico”.  

Come ricordato, fu tra promotori una ventina di anni fa, di una raccolta firme per scongiurare la trasformazione del campetto del Follone nell’attuale parcheggio e si espose con coraggio nella protesta.

Amava i trenini ed era un appassionato di modellismo ferroviario come di miniature in scala. Tra le tante opere aveva realizzato la stazione del treno di Manta e la chiesa di san Giovanni in scala 1/87. La sua bravura era nota. Alcune creazioni sono state pubblicate su riviste specializzate ed esposte in rassegne di settore.

Il rosario sarà recitato questa sera lunedì 2 maggio presso la Cattedrale di Saluzzo, dove domani, martedì 3 maggio alle 10,30 avranno luogo i funerali. Le eventuali offerte in sua memoria saranno devolute alla San Vincenzo.

vilma brignone

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