Il Nazionale

Cronaca | 29 aprile 2022, 13:44

Calci, pugni e pure un tentativo di darle fuoco: condannato a 4 anni per le botte alla compagna

Un desolante quadro di degrado dietro ai reiterati maltrattamenti messi in atto da un 27enne in un centro delle Langhe. L’uomo è ora in carcere a Torino

Calci, pugni e pure un tentativo di darle fuoco: condannato a 4 anni per le botte alla compagna

Era arrivato persino a cospargerla di gasolio agricolo e a darle fuoco, in un maldestro tentativo che non ebbe più gravi conseguenze solamente per l’intervento del fratello di lei, rappresentando solamente l’ultimo episodio della serie di violenze e maltrattamenti ora valsi all’uomo la condanna a 4 anni di reclusione che il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Asti gli ha inflitto al termine dell’udienza con rito abbreviato tenuta lo scorso martedì 26 aprile.

Di fronte al giudice Giorgio Morando è così comparso M. I. C., classe 1994, cittadino romeno residente nel Roero ma domiciliato in un centro delle Langhe, dove lavorava come manovale agricolo, che il pubblico ministero Simona Macciò ha chiamato a rispondere di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate per la serie di reiterate condotte da lui messe in atto tra il 2020 e il 2021 ai danni della compagna, una donna del 1978, nel processo costituitasi parte civile grazie al patrocinio dell’avvocato albese Angelo Battaglio, mentre a difendere l’uomo era la legale del foro astigiano Roberta Rocchetti.

Importante la condanna inflitta all’uomo nonostante la riduzione di un terzo della pena prevista dalla scelta del rito alternativo, in forza di azioni violente commesse spesso in stato di ubriachezza. Condotte che, secondo la ricostruzione fatta dal pubblico ministero, avevano costretto la donna a un regime di vita descritto come "doloroso", "umiliante" e "vessatorio".

Poca cosa erano però gli insulti come "italiana di m…", accompagnati dall’accusa di non lavorare e alle minacce ("Tu da qui esci solamente con le gambe rotte") al cospetto dei pugni, degli spintoni e degli strattonamenti per i capelli registrati nella denuncia a carico dell’uomo. In un’occasione la colpiva alla testa con un telefono facendola sanguinare. In un’altra le cagionava contusioni in più parti del corpo, prima ancora la colpiva a un pugno provocandole l’avulsione di un molare. Un quadro disarmante, aggravato da episodi di violenza sessuale, quando sempre con l’uso della forza la donna veniva costretta a rapporti non consenzienti.  

Ora la condanna, che ha raggiunto il 27enne mentre è tuttora recluso presso la casa circondariale di Torino, dove era stato condotto dopo aver violato la misura del divieto di avvicinamento disposto dai giudici.

Commenti