Il Nazionale

Cronaca | 08 aprile 2022, 16:11

I carabinieri denunciano 87 “furbetti” del reddito di cittadinanza in provincia di Varese

Oltre seicento posizioni passate al setaccio dai militari del Nucleo Investigativo dell'Arma: per 87 persone, tutte straniere, sono state riscontrare irregolarità e false attestazioni. Oltre 430mila euro i danni a carico dello Stato (VIDEO)

I carabinieri denunciano 87 “furbetti” del reddito di cittadinanza in provincia di Varese

I furbetti del reddito di cittadinanza della provincia di Varese finiscono nei guai: fioccano le denunce in seguito a un'indagine svolta dai carabinieri. Dopo una serie di meticolosi accertamenti, infatti, nella giornata di oggi i carabinieri del comando provinciale di Varese hanno denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria 87 persone accusate di aver indebitamente percepito il sussidio.

Le indagini, condotte sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio dai militari del Nucleo Investigativo di Varese con il contributo collaborativo di tutte le Stazioni carabinieri della provincia, hanno consentito di individuare 87 persone, tutte di origine extracomunitaria, che, all’atto della presentazione della documentazione richiesta per la percezione della misura economica, avevano fornito false attestazioni o non erano in possesso dei requisiti previsti per legge. 

Tra gli oltre 600 beneficiari sottoposti ad attenta verifica, sono emersi casi in cui i richiedenti stranieri avevano dichiarato falsamente di essere residenti o domiciliati in Italia da almeno dieci anni, risultando, di fatto, mai esserli stati ovvero cancellati dall’Anagrafe comunale e dunque dichiarati irreperibili o in altri casi ancora residenti in altre località. 

L’attività investigativa, che si è avvalsa anche dell’ausilio specialistico dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Varese, ha in definitiva consentito di far emergere, nel complesso, una indebita erogazione di oltre 433mila euro ai danni delle casse dello Stato.

Al vaglio degli inquirenti ora ci sono gli enti attraverso cui sono state presentate le richieste di reddito di cittadinanza, al fine di appurare l’eventuale sussistenza di forme di complicità. Di ogni singola situazione di indebita percezione accertata è stata informata la Direzione Provinciale Inps per i conseguenti provvedimenti di revoca del beneficio.

Redazione

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