Ha radici albesi e roerine in particolare il 44enne che nella mattinata di sabato 2 aprile è stato tratto in arresto dalle unità cinofile della Guardia di Finanza di Olbia perché trovato in possesso di 28 chilogrammi di cocaina, occultati in un doppiofondo del camper alla guida del quale era appena sbarcato al porto di Isola Bianca.
La scoperta dell’ingente quantitativo di stupefacente, suddiviso in panetti da un chilo, è arrivata nel corso di specifici controlli posti in essere dalle Fiamme Gialle allo sbarco della motonave Sharden Tirrenia proveniente da Genova e inizialmente diretta a Porto Torres, dirottata ad Olbia a causa delle condizioni meteorologiche di quella giornata.
L’attenzione dei finanzieri si è presto diretta su quel camper che tentava inutilmente di defilarsi per evitare i controlli. Durante l’approfondimento dei documenti i cani antidroga Semia e Holiver hanno immediatamente annusato quanto l’uomo aveva abilmente nascosto in un vano interno all’abitacolo del veicolo.
"La sostanza sequestrata, cocaina purissima, una volta tagliata e immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre quattro milioni di euro", fa sapere la Gdf di Olbia, che dà anche conto di come Giovanni De Bortoli, questo il nome del 44enne, pregiudicato con alle spalle precedenti tra i quali una serie di rapine commesse nell’estate del 2016 ai danni di diverse gioiellerie del Savonese, è stato arrestato con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria di Tempio Pausania, che ne ha disposto l’immediata traduzione presso il carcere di Sassari.
Nella giornata di ieri, lunedì 4 aprile, la notifica dell’arresto da parte della Procura sarda è giunta in municipio a Vezza d’Alba, dove il 44enne, nativo di Canale, risulta tuttora residente, iscritto all’anagrafe comunale come "senza fissa dimora".
"In paese lo si ricorda – conferma il sindaco vezzese Carla Bonino – perché sei anni fa, nel 2016, per alcuni mesi visse qui lavorando anche per un’azienda del posto. Forse in precedenza aveva anche affittato un alloggio, ma in quel periodo dormiva a bordo della propria automobile nella zona della fontana di Borgonuovo. Aveva con tutti rapporti cordiali e durante la sua permanenza non ha dato mai problemi. Comune e residenti si erano anche interessati a questa sua particolare condizione, mentre lui si era offerto e aveva portato a termine qualche lavoretto per la comunità, come la manutenzione di alcune panchine. Poi, così come era arrivato, era improvvisamente sparito".
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