Dopo i rilievi compiuti nella "casa dell'orrore", a Rescaldina, emergono nuovi dettagli sull'omicidio di Carol Maltesi, la ragazza di 26 anni, originaria di Sesto Calende, uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa Davide Fontana e abbandonata in alcuni sacchi in un dirupo in Valcamonica dopo essere stata nascosta in un congelatore per mesi.
Il sopralluogo a cura dei Ris dei carabinieri (leggi QUI) ha portato ad alcuni riscontri: nell'abitazione della giovane, che aveva intrapreso una carriera nel mondo dell'hard, sono state cercate «tracce ematiche e sequestrati device elettronici, che saranno analizzati» ha dichiarato ai giornalisti il procuratore capo di Busto Arsizio Carlo Nocerino, che ha partecipato al sopralluogo. «Abbiamo trovato riscontri alle dichiarazioni dell'indagato nell'appartamento, sono state individuate tracce ematiche. La ricostruzione di come è avvenuto il delitto è ancora in itinere» ha aggiunto Nocerino.
Nell'abitazione gli investigatori hanno rinvenuto anche il palo di lap dance al quale Carol è stata legata dall'uomo, con l'intenzione di girare un video hard, ma imprigionata al quale è stata uccisa. E anche il congelatore acquistato in un secondo momento per occultare il corpo della sfortunata vittima. «L'unica cosa che posso dire è che fanno tristezza e tenerezza i tanti pupazzi che Carol Maltesi aveva in casa» ha detto ancora il procuratore bustocco, che ha aggiunto che a carico di Fontana «non sono emersi precedenti psichiatrici di alcun tipo» e che «l'indagato verrà interrogato nuovamente nei prossimi giorni».
Intanto la madre di Carol, che vive a Sesto Calende, è stata intervistata dalla trasmissione "La Vita in diretta". La donna ha fatto ascoltare all'inviata l'ultimo messaggio vocale ricevuto da Carol il 10 gennaio scorso, poche ore prima del suo omicidio. La madre le chiede quando verrà a trovarla, e la giovane risponde con un messaggio vocale che lo farà presto: «Sono un po' impegnata con il lavoro queste due settimane, ma poi passerò».
Poche ore dopo, invece, la ragazza verrà barbaramente uccisa. E da lì inizieranno una serie di depistaggi che il suo omicida metterà in campo inviando messaggi con il telefonino di lei, facendo credere a chi la cercava di essere a Dubai e di non poter parlare al telefono. Fino allo scorso 21 marzo, quando un escursionista ritrova i resti della donna gettati in un dirupo. Pochi giorni Davide Fontana confesserà, spalancando la porta dell'orrore su un delitto agghiacciante.
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