Il Nazionale

Cronaca | 31 marzo 2022, 10:43

Imperia, morte Silvia Crosetto, il gup assolve l'allevatore di Chiusanico: non è stata uccisa dal toro

L'uomo è stato assolto con la formula de "il fatto non sussiste" aderendo in toto all'assunto difensivo. L'insegnante di Moncalieri perse la vita il 14 luglio del 2018 all’altezza del passo del Ginestro, a Cesio

Imperia, morte Silvia Crosetto, il gup assolve l'allevatore di Chiusanico: non è stata uccisa dal toro

Silvia Crosetto non è stata uccisa dal toro. Stamani il gup Laura Russo ha assolto l’allevatore di Chiusanico, A.G., accusato di omicidio colposo, con la formula de “il fatto non sussiste” mentre per il secondo capo d’accusa, il 'malgoverno di animali' l’imputato è stato assolto perché il fatto non costituisce il reato ed eventualmente sarà il Prefetto a stabilire l'ammontare della sanzione amministrativa. 

Per l’accusa la morte di Silvia Crosetto, insegnante 44enne originaria di Moncalieri, avvenuta il 14 luglio del 2018 all’altezza del passo del Ginestro, a Cesio, era invece riconducibile all’aggressione da parte del toro. Il gup ha quindi sposato l’assunto difensivo, proposto dai legali Carlo Fossati e Serena Pilati. 

La donna venne ritrovata morta con una profonda ferita alla testa a diversi metri di distanza dall’auto che è stata poi rinvenuta ancora con le chiavi inserite e lo sportello aperto. Fu un automobilista a lanciare l’allarme avendo notato il corpo della donna riverso a terra. Nonostante l’intervento dei soccorritori per la Crosetto non ci fu nulla da fare. 

Secondo la ricostruzione della Procura - che per l'imputato invocò la condanna a 8 mesi di carcere-  la donna, in vacanza nel savonese, stava rientrando a casa percorrendo la statale verso Torino. Vennero sentiti alcuni testimoni presenti in quella fascia oraria, in cui è avvenuto il fatto, sul tratto stradale - snodo tra i comuni di Cesio, Testico e Garlenda - e visionate alcune telecamere della zona, ma non vennero riscontranti elementi utili alle indagini. L’unica circostanza provata è che in zona era presente l’animale, scappato dall’allevamento. All’esito del processo, celebrato con il rito abbreviato, non vi sono elementi che possano ricondurre ad un'aggressione da parte del toro né tantomeno le ferite riportate dalla vittima sono compatibili con la stessa. Ciò era inoltre, già emerso dalle due perizie del pm. 

“Fermo il dispiace per la perdita di una vita umana, ha dichiarato subito dopo la sentenza il legale Carlo Fossati, il giudice evidentemente con la formula che ha usato per assolvere l’imputato non ha inteso alcun modo aderire all’ipotesi del pm e invece riteniamo, vedremo le motivazioni fra 90 giorni, abbia aderito a ipotesi diverse tra le quali forse quella di una morte in conseguenza di un infortunio stradale. Questa è una mera ipotesi si tratta poi di vedere il giudice come avrà interpretato gli atti e quali ipotesi più realistica abbia ritenuto probabile. Certamente non quella di un investimento, di una morte in conseguenza del toro visto che la formula usata è quella de ‘il fatto non sussiste’ escludendo anche che ci possa essere una responsabilità del toro in via ipotetica”. 

 

Angela Panzera

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