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Sport | 30 marzo 2022, 19:06

Le sue ‘creature’ ricordano Ramonda: un’istituzione del calcio pinerolese

Ex giocatore, e allenatore di diverse squadre locali, è scomparso lunedì. Lo raccontano Negro, Di Leone e Passet

Le sue ‘creature’ ricordano Ramonda: un’istituzione del calcio pinerolese

Allenatori, calciatori, arbitri... nel Pinerolese in molti si considerano sue ‘creature’ e lo ricordano come un uomo forte, che nella vita ha affrontato non poche avversità. Dario Ramonda, novantaduenne, allenatore storico di diverse squadre pinerolesi è morto lunedì 28 marzo all’ospedale civile ‘E. Agnelli’, dove era ricoverato per un problema di salute con cui lottava da tempo.

“Oggi un sacco di ragazzi si ricordano di lui come un motivatore: riusciva a far giocare persone che, se non l’avessero incontrato, probabilmente non avrebbero mai sfondato nel calcio” afferma Pierangelo Negro. Ramonda era diventato suo allenatore a fine degli anni sessanta quando aveva preso le redini della prima squadra Pinerolo: “Ero uno dei suoi pupilli, assieme a Giulio Martina, entrambi abbiamo intrapreso la carriera professionistica anche grazie a lui”.

Un altro dei pinerolesi grati a Ramonda è Pino Di Leone: “Ho iniziato ad allenare grazie a lui, era un’istituzione del calcio, un innovatore dal punto di vista della tecnica calcistica, ma soprattutto un uomo dalla forte umanità, interessato sinceramente alla crescita dei ragazzi”. Con Di Leone si erano incontrati negli anni novanta nei Granata Boys, avventura in cui Ramonda si era buttato dopo uno dei drammi della sua vita, perché lo sport l’aveva aiutato a rialzare la testa più volte: “Dario era una persona dal carattere granitico ma anche solare, non si meritava le disgrazie che ha avuto: prima la perdita del figlio appena diciottenne, e poi della moglie – racconta Negro . Era grato all’avventura dei Granata Boys perché gli aveva regalato momenti di serenità”.Tra loro due era nato un rapporto di amicizia che li ha tenuti vicini anche nei momenti più difficili: “Lui andava avanti con il cuore spezzato ma a fronte alta”.

Prima di tutto però Ramonda era stato calciatore e aveva giocato anche nel settore giovanile della Juventus. Poi, aveva allenato la squadra della Riv Skf, dove lavorava, il Pinerolo in due riprese (la seconda volta negli anni ottanta quando allenatore dei pulcini), il Vigone e altre squadre locali: “L’ho incontrato nel 1985 quando allenava i pulcini e io ero dirigente, prima lo conoscevo solo per la fama di buon giocatore” ricorda Valter Passet, dirigente storico del Pinerolo. Ma la fama che Ramonda ha saputo costruirsi nella vita riguarda soprattutto il suo carattere: “Mi piace ricordarlo nei momenti conviviali al bar di via Carlo Alberto, davanti alla sede del Pinerolo, dopo le nostre riunioni periodiche ricorda Passet –: emergeva sempre la sua grande umanità”.

Il funerale si svolgerà domani giovedì 31 marzo, alle 15, nella Cattedrale di San Donato.

Elisa Rollino

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