Spunta anche una testimonianza di Marcello Bellacicco nell’inchiesta della procura di Bolzano che riguarda il generale Francesco Figliuolo (ancorché non sia indagato), commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contrasto al Covid.
Lo riporta Il Fatto quotidiano. Un anonimo, infatti, ha denunciato agli inquirenti altoatesini presunti favori chiesti da Figliuolo per il figlio Federico. Segnatamente, il cambio di programma con l'invio in missione Nato in Lettonia del 3º reggimento Alpini e non del 9º, che secondo chi denuncia, sarebbe stato orchestrato per agevolare la carriera dell'allora capitano Federico Figliuolo, figlio del generale per l’emergenza anticovid.
Secondo quanto riportato dal Fatto l'accordo sarebbe stato sancito nel febbraio del 2019 durante i Campionati sciistici delle Truppe alpine. "Ricordo -conferma Bellacicco al nostro giornale - che ci trovavamo ai campionati sciistici delle Truppe alpine in Val Pusteria e quel giorno c'erano le gare di fondo. Durante una pausa dalle competizioni, intorno alle 11, ci ritrovammo al bar del complesso sportivo il generale Claudio Berto, il sottoscritto, il generale di brigata Luca Bombonato, vice comandante delle Infrastrutture, e il maggiore Marcello Marzani, l'aiutante di campo del generale Berto”.
Quest'ultimo, prosegue Bellacicco, "disse che aveva parlato con il generale Francesco Figliuolo, il quale gli aveva chiesto di mandare in Lettonia, in una missione Nato, il 3º reggimento Alpini invece del 9º reggimento Alpini, come era previsto sino a quel momento. In cambio, disse, Figliuolo avrebbe potuto assegnare una motoslitta alle Truppe alpine".
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