“Vogliamo vederci chiaro su permessi e concessioni prima di prendere qualsiasi decisione in merito”, lo dichiara al nostro giornale l’assessore alla Viabilità Antonio Gagliano che nei giorni scorsi ha incontrato alcuni esponenti del Comitato Val Prino ed altri per un momento di confronto sulle criticità della zona.
“Ciò che preoccupa maggiormente gli abitanti -dice il portavoce del Comitato Romano Arnaldi - sono i parcheggi di autocisterne di gas naturale liquefatto che sono classificate pericolose e altamente infiammabili. Nessuno vorrebbe assistere ad un’altra Viareggio e la preoccupazione dei presenti è stata rappresentata chiaramente all’assessore”.
Gli altri punti salienti dell’incontro sono stati la sicurezza stradale, l’incolumità dei residenti lo sviluppo turistico della zona. “Riguardo la sicurezza stradale -aggiunge Arnaldi - si è evidenziato come la presenza di impianti sportivi e di 3 parchi giochi rappresentino aspetti di cui tenere debito conto. Altri elementi sottoposti all’assessore sono stati l’intensità del traffico dovuto all’elevata urbanizzazione, il 10 per cento della popolazione cittadina risiede nella Val Prino, la presenza di utenti deboli della strada quali ciclisti e pedoni in numero rilevante anche grazie all’ottimo intervento di riqualificazione di via Ballestra. I presenti hanno evidenziato come il continuo passaggio dei 13 mezzi pesanti parcheggiati in corso Allende sia un forte rischio come peraltro già testimoniato da incidenti e accadimenti quotidiani”.
L’incontro si è chiuso con la richiesta da parte della delegazione di una chiara presa di posizione da parte del Comune a proposito dello sviluppo turistico della val Prino che potrebbe certamente essere aiutato dalla creazione di un altro pettine della ciclabile in continuazione con via Ballestra, la valorizzazione dell’area faunistica del torrente Prino e dell’area romanica del Ponte di Clavi e dell’Oratorio.
“Senza parlare delle potenzialità riguardanti la sentieristica, i siti naturalistici, la torre di Torrazza e i diversi cammini a valenza religiosa, ricchezze uniche del nostro territorio che si trovano a essere sacrificate in nome di un deposito di camion ed alcuni depositi di materiali edili che compaiono nel giro di poche ore spesso incuranti dei vincoli paesaggistici cui la zona è sottoposta”, conclude Romano Arnaldi.
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