Il Nazionale

Cronaca | 14 marzo 2022, 07:00

Torre piloti bis, oggi la parola alla Procura generale

Nell’Appello il collegio difensivo dell'ex comandante dei piloti: "Inevitabile fare affidamento su opera che aveva tutte le autorizzazioni"

Torre piloti bis, oggi la parola alla Procura generale

 

Si torna in aula questa mattina per il processo di Appello denominato “Torre Piloti bis” ovvero il procedimento riguardante la collocazione a suo tempo, della Torre piloti, la struttura all’interno del porto di Genova, crollata il 7 maggio di nove anni fa a causa dell’urto del cargo, nave da carico, Jolly Nero. Quell'incidente provocò la morte di nove persone.

Il processo principale, relativo al crollo dopo l'urto, è arrivato a sentenza definitiva con la condanna di sette imputati e l’assoluzione di cinque persone.

Il secondo processo, invece, relativo alla costruzione della Torre Piloti, ritenuta pericolosa dagli inquirenti, poiché eccessivamente vicina al mare e all’area di manovra delle navi, ha portato alla condanna, in primo grado, di sette persone, e oggi, a seguito delle impugnazioni della sentenza si riparte con l’Appello tocca alla Procura generale esporre le proprie tesi dopo che il presidente Vincenzo Papillo ha concluso la relazione sulla vicenda.

Un atto di appello fiume di ottantadue pagine è quello che porta la firma di due legali, il professor Sergio Carbone ed il penalista Simone Vernazza difensori dell’ex capo dei piloti del porto di Genova Giovanni Lettich Il collegio difensivo spiega nell’atto, con otto motivi, l’estraneità ai fatti del loro assistito. 

Ed il primo motivo è pesante e fa riflettere: il “Primo giudice ha pronunciato condanna per il Comandante Lettich, per un fatto radicalmente diverso da quello contestato”. Processato per una ipotesi di reato e condannato per un altro, in buona sostanza. 

I legali, inoltre, hanno posto l'accento sul fatto che i "piloti sono stati messi nella torre dallo Stato, e che la concessione è stata rinnovata di volta in volta a seguito di attente istruttorie. "Inevitabile - secondo Vernazza e Carbone - fare affidamento su un'opera munita di tutte le autorizzazioni approvata persino dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici sezione opere marittime".

Massimiliano Bordoni

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