Il signor Luigi Maffei abita in corso Ferrara 33 e, in poco più di sei mesi, ha visto quasi raddoppiare la sua bolletta del gas. La signora Francesca Moscato, che abita in via delle Pervinche 23, ha visto "schizzare" il costo del suo riscaldamento da 62 a 108 euro per il mese di febbraio. Sono queste le storie di alcuni dei residenti alla Vallette, che questa mattina hanno organizzato l'ennesimo presidio di protesta contro il caro-bolletta.
"Iren sanguisuga, vogliamo soluzioni"
L'appuntamento era alle 11 in via Corte d'Appello, davanti all'assessorato comunale all'ambiente guidato da Chiara Foglietta. Qui una decina di residenti del quartiere della zona nord est, che hanno esposto lo striscione "Iren sanguisuga. Comune, Regione, Governo vogliamo soluzioni! Il teleriscaldamento costa sempre di più", chiedono una risposta alla Città con documenti alla mano che consegneranno all'esponente della giunta Lo Russo.
"Bollette con costi forfettari"
"Noi riceviamo - spiegano - 12 bollette mensili con costi forfettari, non a consumo. Il riscaldamento è in funzione h 24 perché non abbiamo le termovalvole: le nostre case sono calde in inverno, ma da quando si spengono i termosifoni stiamo al freddo". "Tanti residenti - aggiungono - hanno cambiato le finestre, ma i nostri condomini non permettono né di mettere il cappotto termico né di aumentare isolamento con l'insufflaggio".
Le differenze di bolletta
Vallette è il quartiere più teleriscaldato d'Italia. Un torinese che abita in questo quartiere, in un alloggio da 85 mq con un consumo forfettario da 235 metri cubi, nel 2021 ha sborsato 887 euro. Una cifra molto elevata, se paragonata a quanto si spende in altre parti di Torino: una famiglia che abita in un alloggio da 77 mq in corso Sebastopoli, con sei radiatori, ha speso l'anno scorso 295 euro. In piazza Adriano, per 100 mq, siamo a 574 euro.
Il bonus sociale di Iren
Iren, nelle scorse settimane, ha annunciato un bonus sociale per le famiglie più disagiate. La partecipata darà un'agevolazione direttamente in bolletta alle famiglie con i redditi più bassi con l'impianto autonomo, oppure comunicherà le riduzioni agli amministratori che le applicheranno nella ripartizione delle spese. "Al momento non sappiamo però né la copertura finanziaria, - replicano i manifestanti - né quando verrà erogato. Vorremo poi che fosse gestito dal Comune, non da un'azienda privata".
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