E’ partito da Siret il pullman messo a disposizione dal Comune di Genova e da Amt per portare in Italia una quarantina di donne e bambini che fuggono dalla guerra in Ucraina. L’arrivo è previsto nelle prossime ore, probabilmente nella giornata di sabato.
Non sono mancati i momenti di tensione questa mattina al momento della partenza, perché chiaramente i posti a bordo mezzo erano limitati e non è stato possibile far salire tutte le persone che avrebbero voluto mettersi in viaggio.
“Il pullman è partito con un po’ di ritardo perché le operazioni di carico delle persone sono state complicate. – spiega a La Voce di Genova l’assessore alle politiche per la casa Pietro Piciocchi - Mi è stato riferito di grande tensione perché volevano salire molte più persone di quelle che era possibile ospitare a bordo del pullman, ma questo ci porterà probabilmente nei prossimi giorni a organizzare una nuova spedizione. Mi riferiscono anche di una grossa nevicata, per cui penso che nella giornata di sabato queste persone potranno arrivare nella nostra città, ci stiamo organizzando perché l’accoglienza possa essere degna e calorosa”.
Piciocchi si appella alla generosità dei genovesi per le donazioni. “Il Comune di Genova è forse il primo a essersi attivato in maniera così proattiva addirittura andando a prendere le persone. Ovviamente stiamo facendo tutto con risorse a carico del bilancio, abbiamo bisogno di aiuto, sulla pagina istituzionale del Comune di Genova www.comune.genova.it si trovano tutte le istruzioni, alla prima schermata compare un banner ‘donazioni Ucraina’, è molto semplice, basta cliccare per essere guidati a fare una donazione. Non contano gli importi, ognuno faccia quello che può, ma abbiamo bisogno di sentire che i genovesi ci aiutano”.
Altri arrivi sono attesi a Genova nei prossimi giorni. “Nel nostro pullman ci sono 40 tra donne e bambini, ci sono anche altre circa 80 persone, tutte sordomute, arrivate nei giorni scorsi e ospitate in albergo. Stiamo nel frattempo organizzando una rete di accoglienza attraverso presidi di protezione civile che saranno pienamente operativi nei prossimi giorni. Non abbiamo chiara contezza dei numeri che ci troveremo a gestire perché si vive alla giornata, molti arrivi arrivano attraverso canali privati, ma il Comune vuole fare la sua parte e noi siamo qua apposta”.
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