Il Nazionale

Cronaca | 09 marzo 2022, 07:10

Cartello contro la funzionaria della Soprintendenza, Comune di Chiavari condannato

Palazzo Bianco dovrà pagare ventimila euro. La sentenza emessa dal tribunale di Genova

Cartello contro la funzionaria della Soprintendenza, Comune di Chiavari condannato

Una tegola per l’amministrazione del Comune di Chiavari. Il Tribunale di Genova ha condannato Palazzo Bianco a pagare un risarcimento di ventimila euro, con sentenza immediatamente esecutiva. Il motivo? Una diffamazione di un funzionario della Soprintendenza.

La sentenza è stata emessa dal giudice onorario Barbara D’Arrigo. L’Amministrazione comunale, potrà, tramite il proprio legale, Maurizio Fiore, ricorrere in Appello.
Prima però, il Comune, dovrà risarcire quanto deciso dal Tribunale, a seguito delle prove prodotte  in sede processuale dai legali Andrea e Francesco Firriolo per conto della funzionaria additata come la “causa” di un problema di viabilità cittadina. Questo in estrema sintesi.

La vicenda risale al 2018. Nel sottosuolo cittadino, durante la primavera, l’amministrazione sta effettuando lavori per la pulizia e messa in sicurezza di alcuni sottoservizi quando il cantiere, in pieno centro, si blocca poiché viene alla luce un muro di rilevanza archeologica.

Occorre un’indagine conoscitiva sul ritrovamento, come disposto dalla funzionaria della Soprintendenza. Dal canto suo il Comune nomina un proprio archeologo quale esperto. Ma l’iter burocratico di Palazzo Bianco per venire a capo della vicenda rallenta notevolmente. Dopo una sequela di lamentele dei cittadini viene affisso un cartello, nel giorno del mercato cittadino. Nell’insegna viene spiegata la situazione imputando la responsabilità dello stop dei lavori alla funzionaria della Soprintendenza che si ritrova, così, nell’occhio del ciclone, con tanto di nome e cognome. Foto, articoli e pubblicazione on line sui social media e la funzionaria finisce, in buona sostanza, nel centro del mirino o meglio delle improprie dei cittadini.

La sentenza, depositata pochi giorni fa, ha dato il responso: Comune condannato a risarcire per quel cartello che "colpiva" ingiustamente la funzionaria. La professionista della Soprintendenza, secondo quanto emerso in sede civile, ha agito con professionalità e senza responsabilità per i disagi causati a residenti e commercianti dal ritrovamento archeologico.

Massimiliano Bordoni

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