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Sport | 05 marzo 2022, 19:26

Varese-Cremona: un altro velo di oblio sul passato e sarà festa vera

Davanti ai quasi 2800 spettatori di una casa che ritornerà tale, la Openjobmetis è pronta alla sfida contro la Vanoli (palla a due ore 17.30). Ferrero e compagni sono chiamati a una nuova prova di rinascita, anche per dimenticare il tonfo dell’andata, senza ulteriori calcoli, né tabelle: per ora non servono

Varese-Cremona: un altro velo di oblio sul passato e sarà festa vera

Fu il secondo tonfo senza nemmeno riuscire a lottare. La seconda resa esterna. Il secondo indizio di un’inadeguatezza che sarebbe esplosa con il -39 ad opera di Reggio e poi in tutto il resto di quel calvario - cestistico e psicologico - che è stato il girone di andata.

Sì, Cremona-Varese 94-78 rimane ancora uno dei ricordi peggiori di questa stagione in casa Pallacanestro Varese. La Openjobmetis fu solo una spruzzata di un nervoso Gentile (18 punti), di Beane (14) e di Jones (anche lui 14). Singoli a vagare per il campo, non una squadra: 29 punti subiti nel primo quarto, 29 anche nel terzo, polveri bagnate da oltre l’arco: game over. 

La medicina migliore, lo abbiamo capito un girone dopo, sono le vittorie, l’unico modo per dimenticare tali sventure. Varese ha gettato il primo velo di oblio a Bologna, contro Reggio Emilia, ma prima ancora anche in casa contro la Virtus, sebbene sconfitta. Tabelle, programmi, lotta playoff? No, non parliamone (ancora). Servono solo altri oblii, altri veli sugli orrori, altri splendidi capitoli di una storia diversa: dovessero arrivare, la classifica a fine stagione farà sorridere per forza.

Domani (palla a due alle 17.30) Ferrero e compagni avranno la splendida possibilità di giocare in mezzo all’adrenalina e all’entusiasmo che loro stessi hanno costruito con 5 vittorie in 6 partite. Il Lino Oldrini tornerà a essere una casa vera: al momento in cui scriviamo è di circa 2750 il computo dei presenti, -100 al tutto esaurito. Vale la pena notare come le prevendite online rimangano aperte fin quasi alla palla a due: qualche ritardatario magari si aggiunge.

Il ritorno di un pubblico consistente, la proclamazione di un “hall of famer” come Sandro Galleani, il lascito di quest’ultimo mese di gioco, tale da far presagire ritmo, lotta, triple, difesa e tutta quella gioiosa atipicità che sta diventando un marchio di fabbrica: gli ingredienti per la festa sarebbero tanti, ma è tutt’altro che scontato che una festa ci sia. Cremona, tra le due ex colleghe di fondo classifica, pare essere decisamente quella meglio. Non tanto per il ruolino di marcia (due vittorie nelle ultime sei, i punti rimangono dieci seppur con una partita in meno), ma per il fatto di avere almeno un’identità solida.

E italiana: Poeta, Spagnolo, Pecchia, Cournooh. Tutti esterni: sono loro a tenere in piedi la baracca, loro che possono far male, anche con quell’intensità che talvolta si trasforma in autentico “cuore”. Harris, il miglior marcatore a quota 14 di media, in realtà va e viene, l’ala Tinkle sa fare tante cose ma non apre il campo (e Cremona è la squadra che tira peggio da 3 in Serie A: 32,2%), sotto canestro gli squilli sono stati pochi fin qui: Mcneace e Sanogo (più ora Dime) sono onesti operai.

La nuova Varese (al completo: torna anche Guglielmo Caruso) non può non avere i favori del pronostico stavolta, lo “dicono” il momento e i numeri: solo al tiro da 2 è superiore la Vanoli. 

Ma serve una prova, un’altra.

F. Gan.

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