Il Nazionale

Cronaca | 05 marzo 2022, 08:17

Confiscato dalla Gdf immobile di 250mila euro a Castellanza frutto di attività criminali. Verrà restituito alla collettività per finalità sociali

L'operazione delle Fiamme Gialle di Varese in seguito alla condanna di tre imputati: con la prospettiva di operazioni di cambio valuta vantaggiose, allettavano i clienti-vittime che poi si trovavano banconote contraffatte recanti la dicitura fac-simile

Confiscato dalla Gdf immobile di 250mila euro a Castellanza frutto di attività criminali. Verrà restituito alla collettività per finalità sociali

Confiscato un immobile a Castellanza del valore di 250mila euro, oggetti preziosi e disponibilità finanziarie ad una pluripregiudicata per fattispecie penali a matrice predatoria. L'operazione è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Varese e l’immobile è ora passato nella disponibilità dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati.

Il provvedimento eseguito dalla Gdf è stato emesso dal tribunale di Busto Arsizio ed è frutto di meticolose indagini, anche di carattere patrimoniale, dei finanzieri del Comando Provinciale di Varese, avviate nel 2015 e che hanno portato alla condanna per reati economico-finanziari di tre imputati, due di origini cubane e una di nazionalità serba, alla pena complessiva di quattro anni e quattro mesi di reclusione, nonché alla confisca per equivalente di beni mobili e immobili fino alla concorrenza di 250 mila euro.

Le indagini e gli accertamenti delle Fiamme Gialle del Gruppo di Busto Arsizio, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, avevano già portato all’emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei tre all’epoca indagati, accusati di reati contro il patrimonio ancorati ad operazioni fraudolente di cambio valuta, realizzati in più Stati attraverso la consegna agli ignari clienti/vittime – in genere di nazionalità straniera – di banconote contraffatte recanti la dicitura fac-simile. I “clienti”, infatti, allettati dalla prospettiva di operazioni di cambio valuta estremamente vantaggiose e, a volte, interessati a sistemi che non lasciassero traccia, si sono affidati così a canali “non ufficiali”.

Grazie ad un mix investigativo di intercettazioni e tracciamenti telefonici,  appostamenti e pedinamenti, i finanzieri sono riusciti a documentare l’attività illecita dei tre componenti di un più articolato gruppo criminale: avvalendosi di arredamenti appositamente modificati con la creazione di doppiofondo, consegnavano agli ignari “clienti” interessati all’operazione di cambio, banconote contraffatte recanti la dicitura “fac-simile”, in luogo di quelle autentiche, mentre ricevevano nel contempo all’estero (Russia ed Hong Kong) la contropartita in valuta reale, dandosi poi alla fuga prima che queste ultime potessero accertarsi della falsità del denaro ricevuto.

Con l’intervenuta sentenza di condanna, è stata disposta altresì la confisca della somma di 250 mila euro nei confronti dell’imputata di nazionalità serba, profitto dei reati contro il patrimonio commessi, attraverso la confisca di un immobile sito in Castellanza, oggetti preziosi e disponibilità finanziarie. L’immobile passa così nella disponibilità dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni confiscati che ne valuterà anche un suo impiego a disposizione delle comunità locali per finalità di natura sociale.

L’esecuzione del provvedimento riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività beni illecitamente acquisiti dalla criminalità.

Redazione

Commenti