Episodi di violenza e di autolesionismo, sovraffollamento e carenza di personale sono temi ormai all’ordine del giorno nel carcere di Sanremo, da anni al centro delle cronache e nel mirino dei sindacati.
Non passa settimana senza un’aggressione o una qualche circostanza che riaccenda le luci dei riflettori sulla casa circondariale di zona. Per questo motivo il Sappe ha organizzato un nuovo sopralluogo al quale ha preso parte anche il segretario generale Donato Capece, invitato dal responsabile regionale Michele Lorenzo.
"Oggi porto la vicinanza e la solidarietà a questi uomini in divisa che rappresentano lo Stato. - esordisce Capece - eventi critici ce ne sono tanti ma bisogna cercare di prevenirli. Il carcere è diventato un contenitore di psichiatrici, tossicodipendenti, miserabili che non sanno come vivere sul territorio, commettono un reato e finiscono in carcere ad essere mantenuti dallo Stato. Il carcere deve essere rivisto e chiediamo più misure alternative e meno custodia cautelare in carcere".
"La situazione è peggiorata. Si sono raddoppiati gli eventi critici nel carcere di Sanremo. Siamo passati dalle 16 azioni di autolesionismo del 2021 a ben 30, di questi sono commessi sempre dagli stessi detenuti. Se il problema è la popolazione detenuta, in questo carcere manca una assistenza psichiatrica. C'è bisogno di potenziare alcuni servizi. - denuncia Lorenzo - Io lo chiamo il carcere del silenzio e dell'indifferenza. Non c'è stata risposta alle nostre sollecitazioni. Serve un tavolo di confronto con gli enti, la prefettura e le realtà che possano salvaguardare l'incolumità del detenuto e della penitenziaria. Siamo 40 uomini sotto non abbiamo più personale. Solo il Sappe vede questa situazione drammatica, le istituzioni non lo vedono? Siamo stanchi non ce la facciamo più".
"Questa organizzazione sindacale ritiene che l’istituto penitenziario di Sanremo necessiti di una ponderata attenzione valutazione a causa dei numerosi eventi critici che si stanno susseguendo da qualche mese a questa parte. Eventi critici che esulano dall’ordinaria quotidianità, avendo connotati pericolosi per la comunità e per il singolo. Tentativi di suicidio, risse, incendi dolosi ossia eventi che mettono a repentaglio l’incolumità del personale, dello stesso detenuto e della collettività tutta.oggi l’appurata assenza del medico psichiatra rende oggettivamente difficile continuare a gestire i detenuti che presentano caratteristiche psichiatriche" - hanno commentato dal Sappe al termine della visita.
"Un vasto campo di ragionamento che, considerando l’assenza di risposte da parte della direzione di Sanremo alle nostre note sindacali, catalogano quel clima di silenzio per il quale siamo legittimati ad intervenire richiamando i troppi eventi critici, anche di importante violenza quali le aggressioni al personale, elementi che per noi rappresentano una gestione sicuramente da rimodulare" - aggiungono.
"Per questo come sindacato chiediamo: predisporre le linee guida operativa per una gestione in sicurezza dell’istituto e dell’attività esterna anche di tutela penale e disciplinare; l’urgente assegnazione di 20 agenti di prima nomina; l’assegnazione di almeno cinque ispettori indispensabili per l’organizzazione interna ed esterna dell’istituto; rivedere la posizione di quel personale distaccato in altre sedi; sollecitare l’apertura della già ultimata Rams di calice di Cornoviglio Spezia; sollecitare l’assegnazione dei due medici psichiatri; prevedere un tetto massimo di presenza di detenuti con problemi psichiatrici; rivedere tutta l’organizzazione del lavoro rinforzando il servizio nei reparti detentivi; dotare la polizia penitenziaria di tecnologie strumenti per contenere le aggressioni. Oggi nessuno strumento a nostra disposizione; coinvolgimento degli enti pubblici provinciali e locali Comune e prefettura ad esempio".
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