Il Nazionale

Cronaca | 04 marzo 2022, 13:42

Famiglia ucraina in fuga dalla guerra raggiunge Sanremo e si presenta in Comune, Biancheri: “Siamo in prima fila nella solidarietà”

Il primo cittadino e l'assessore Pireri si sono subito mobilitati per prestare i soccorsi e chiedere l'intervento di Pronto Soccorso, Caritas e Croce Rossa

Famiglia ucraina in fuga dalla guerra raggiunge Sanremo e si presenta in Comune, Biancheri: “Siamo in prima fila nella solidarietà”

Il dramma dei profughi ucraini da oggi tocca anche Sanremo. Questa mattina a palazzo Bellevue si è presentata una famiglia fuggita in treno da Rivne. Due bimbe piccole, la mamma incinta al nono mese, una situazione non certo conciliabile con il clima di terrore che l'Ucraina sta vivendo da giorni.
Carichi di speranza e coraggio da vendere, sono saliti sul treno e, dopo giorni di viaggio, sono arrivati questa mattina a Sanremo, senza niente. Il loro primo pensiero è stato quello di chiedere aiuto in Comune.

Una famiglia con due bambine piccole e con la mamma al nono mese di gravidanza: mi hanno raccontato di essere scappati da Rivne, città del nord dell’Ucraina e, dopo aver viaggiato per giorni, hanno raggiunto l’Italia. Tramite una loro rete di conoscenze si sono informati sulle comunità ucraine più popolose e hanno scelto di raggiungere Sanremo. Appena arrivati, abbiamo subito dato loro dei generi di prima necessità, acqua e viveri, poi abbiamo contattato il Pronto Soccorso e la Croce Rossa per una prima ricognizione e Caritas per una prima accoglienza”, spiega il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri che ha seguito la vicenda in prima persona, insieme all’assessore alle politiche sociali Costanza Pireri.

Sanremo è una città che è sempre stata in prima fila nella solidarietà e nella cooperazione internazionale – continua Biancheri - da ultimo con la crisi afghana di pochi mesi fa che ha portato in città decine di famiglie di rifugiati, molte delle quali ancora stabilite al soggiorno militare. Ma a differenza della rete di protezione internazionale attivata con la scorsa estate con i profughi afghani, prima con le evacuazioni di massa da Baghdad e poi con i ricollocamenti sul territorio, in questo caso gli ucraini fuggono con mezzi propri e raggiungono anche l’Italia autonomamente. La famiglia di stamattina ne è un esempio e temo che nei prossimi giorni altre migliaia di rifugiati si aggiungeranno a quelli che già stanno scappando da questa guerra folle”.

C.S.

Commenti