9 condanne. Si è concluso così, oggi, il processo per l'affaire Rimborsopoli bis, degli ex consiglieri regionali del Piemonte.
Tra gli ex consiglieri toccati dalle condanne figurano anche due astigiani: Luca Robotti (2 anni e 6 mesi) e Mariangela Cotto (2 anni).
Cotto, attualmente, è assessore comunale alle Politiche Sociali, Volontariato e Sanità.
L'assessore, cercata telefonicamente, ha commentato così la notizia della condanna: "Darò le dimissioni da assessore domani, sono già pronte - spiega - Mi sembra corretto, anche per difendermi ancora meglio. Mi contestano la cifra di 7644 euro, che non sono riuscita a giustificare per il periodo prima del 2010. Sfido chiunque a ricordarsi tutte le giustificazioni a distanza di 12 anni. Spero che faremo tutti ricorso in Appello e spero di riuscire a dimostrare di aver speso i soldi così come si potevano spendere all'epoca".
"Non mi sono dimessa prima della sentenza perchè sono garantista e continuerò ad esserlo - ha aggiunto l'assessore - ma adesso è giusto dare le dimissioni per difendermi, continuando a dedicarmi al mondo del volontariato".
Rimborsopoli bis
Il caso riguardava la legislatura 2006-2010 e si riferiva all'uso, considerato improprio dalla procura, dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi rappresentati nell'Assemblea.
La pena più elevata (4 anni di carcere) è stata inflitta a Riccardo Nicotra, all'epoca del gruppo Socialisti e Liberali. I giudici hanno dichiarato la prescrizione degli episodi risalenti a prima del 2009.
Claudio Dutto (Lega) è stato condannato a 3 anni e 2 mesi; Francesco Guida (ex Udc poi nel gruppo Libertà verso il Pdl) a 3 anni; Luca Caramella (Forza Italia) a 2 anni e 11 mesi; Luca Robotti (Comunisti italiani) a 2 anni e 6 mesi; Oreste Rossi (Lega) a 2 anni e 1 mese; Mariangela Cotto (Forza Italia), attuale assessore della giunta Rasero e Giovanni Pizzale (ex Idv poi nei Moderati per il Piemonte) a due anni.
Per Michele Giovine, all'epoca del gruppo Consumatori, è stato disposto un aumento di 6 mesi della condanna a 4 anni inflitta nel 2018, già irrevocabile, nell'ambito del primo processo sulla "Rimborsopoli" regionale, quello sulla legislatura 2010-2014.
Commenti