È stato discusso ieri al Tribunale del Riesame di Genova il ricorso sulla sospensione di Massimo Parodi da direttore generale della società Sca srl incaricata della gestione operativa del servizio idrico integrato dei Comuni di Alassio, Albenga, Garlenda, Laigueglia e Villanova d’Albenga.
Gli avvocati difensori Massimo Boggio e Giovanni Maglione hanno prodotti documenti e memorie e presentato un'eccezione su una memoria del Pubblico Ministero Massimiliano Bolla.
Hanno inoltre specificato al giudice che il contratto per un'auto di servizio era stato sottoscritto dall'amministrazione ed era implicito che potesse usarla. I legali difensori hanno anche prodotto un verbale del cda che specificava che Parodi nella sua attività da amministratore delegato aveva recuperato un incasso da un 1 milione e 400 mila specificando che non è un soggetto che crea rischi al patrimonio.
Il Tribunale si è riservato di decidere e potrebbe emettere la sentenza la prossima settimana.
Lo scorso 22 gennaio era stata infatti respinta la richiesta della difesa che mirava a sospendere la sospensione di Parodi.
Il giudice per le indagini preliminari Emilio Fois aveva quindi preso questa decisione dopo che, a seguito dell'interrogatorio, si era riservato di prendere una decisione.
Lo scorso 11 gennaio il personale dell’Aliquota Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Alassio aveva notificato una misura cautelare interdittiva con sospensione temporanea dal pubblico servizio e il provvedimento era stato emesso dal gip per l’imputazione provvisoria di peculato.
Infatti a seguito di accurate indagini, all'ex presidente del consiglio comunale di Alassio sarebbe stato contestato un utilizzo indebito e ripetuto, in circa 35 occasioni, per fini non leciti, di un’autovettura, una Fiat Panda, di servizio tecnico/operativo dell'azienda.
Il provvedimento, che ha una natura provvisoria e cautelare, era stato emesso su richiesta della Procura della Repubblica di Savona dopo gli accertamenti effettuati in servizi di osservazione e controllo e nell'acquisizione di documenti, svolte dal Nucleo Operativo dei carabinieri della Compagnia di Alassio.
Durante l'interrogatorio gli avvocati, Massimo Boggio e Giovanni Maglione, avevano presentato una memoria difensiva con investigazioni difensive ed era stata richiesta la revoca della misura interdittiva con il Pubblico Ministero Massimiliano Bolla che aveva dato il parere contrario.
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