Dall’ormai noto stratagemma del parente che ha avuto un incidente al controllo del "green pass" a domicilio. Il primo è un pretesto per farsi consegnare del denaro da un congiunto messo in affanno dal presentarsi di una situazione di emergenza. Il secondo un modo per introdursi in casa del malcapitato di turno, meglio se anziano, per poi arraffare quanto possibile tra denaro e gioielli.
Che la fantasia dei truffatori non abbia limiti è quanto rimarcato nei periodici appelli che arrivano da diverse zone della Granda e dall’Albese in particolare, da qualche giorno a questa parte.
Se nella capitale delle Langhe gli uomini della Compagnia Carabinieri sono intervenuti per le diverse segnalazioni giunte pochi giorni addietro dalle zone di via Aldo Moro e via Dario Scaglione (in quest’ultimo caso il pretesto per accedere all’abitazione di un’ignara anziana – per poi chiederle di mettere soldi e gioielli nel frigorifero – sarebbe stata l’esigenza di sanificarle l’alloggio), particolarmente attivo, sul fronte degli appelli a stare in guardia, è il sindaco di Monchiero Riccardo Ghigo.
Nei giorni scorsi il primo cittadino del piccolo centro langarolo metteva sull’avviso sulle telefonate che diverse persone avevano ricevuto da sconosciuti che denunciavano il coinvolgimento di un parente in un sinistro stradale e che preannunciavano il passaggio a domicilio di loro addetti (complici) cui consegnare una provvista di denaro utile a "risolvere il caso", evitando al loro caro non meglio precisate ma comunque spiacevoli conseguenze.
Di oggi, giovedì 17 febbraio, un nuovo appello: "In un comune limitrofo al nostro (Lequio Tanaro, ndr), sta girando un’utilitaria bianca con due persone distinte a bordo che, giunte presso le vostre case, vi comunicano che il Comune di Monchiero o altro Comune li ha incaricati di controllare il vostro 'green pass'. Conseguentemente vi chiedono di entrare in casa. Ribadisco che il Comune di Monchiero non ha incaricato nessuno e il controllo dei vostri 'green pass' avviene se e quando venite in Municipio a cura del personale designato, secondo le norme vigenti".
"E’ evidente – prosegue Ghigo – che la richiesta di entrare in casa vostra ha un unico scopo: quello di truffare e commettere dei reati. Pertanto ancora una volta vi consiglio di non fare entrare sconosciuti in casa, anche quando si presentano molto bene e vi dicono che sono stati mandati dai vostri figli o da parenti vari. Al minimo dubbio componete il numero di emergenza 112 e informate le forze dell’ordine di quello che sta accadendo. Ognuno di voi può essere determinante: questi fatti vanno commentati coi vicini di casa, in modo che nessuno sia impreparato a simili eventi".
Cronaca | 17 febbraio 2022, 12:35
Green pass e alloggi da sanificare: le ultime frontiere delle truffe agli anziani
Segnalazioni da Alba alla Valle Tanaro segnano una recrudescenza del fenomeno. Dal sindaco di Monchiero nuovo appello ai cittadini: "Nessun Comune manda personale per controllare a domicilio il certificato verde"
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