“Vogliamo una scuola a misura di persona: è il momento di tornare a occuparsi della scuola”. Gli studenti del Liceo Curie di Pinerolo hanno lanciato oggi la loro protesta, che mette assieme delle consapevolezze accumulate negli anni con l’attualità: tra gli argomenti c’è la prossima maturità, lo scarso ruolo dato all’educazione civica e il fatto che vengano trasmesse nozioni, non fatta educazione vera e propria.
L’iniziativa è stata concordata con la dirigente e stamattina si potevano frequentare liberamente le lezioni, “non è una protesta contro il Curie, ma sul ruolo della scuola nella società” precisa un gruppetto di organizzatori. La giornata è stata caratterizzata da dibattiti che hanno coinvolto, per esempio, esponenti della Cgil come Andrea Ferrato ed Eleonora Giovannetti e il presidente Anpi Riccardo Vercelli.
“Abbiamo riflettuto su cosa vuol dire occupare e su come si fanno le battaglie per i diritti – spiegano gli organizzatori –. Le battaglie del ’68 hanno ottenuto una scuola più umana, ma non ci si può fermare lì dopo 50 anni e non si possono usare nemmeno i metodi e le forme di allora”.
Quel che manca per i ragazzi è un ruolo centrale della scuola nel dibattito interno alle varie scuole e in quello pubblico: “Ci vengono fornite tante nozioni, ma noi vorremmo anche educazione e formazione, perché le superiori sono un periodo fondamentale della vita”. Inoltre chiedono attenzione ai disagi dei ragazzi e delle ragazze, accresciuti dalla pandemia e dal periodo prolungato in Dad: “Vogliamo ricreare una comunità che si è persa in questi due anni. Oggi ai dibattiti abbiamo visto tanta gente che non avevamo mai incontrato”.
Da domani altre scuole superiori della città potrebbero essere occupate, la protesta, infatti, sembra destinata ad allargarsi. Mentre al Curie, momentaneamente, si chiuderà con l’assemblea di stasera e la notte passata a scuola: “Domani presenteremo un documento alla dirigente e lo divulgheremo anche fuori dalle mura del Curie”.
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