I genitori dei ragazzi che frequentano le scuole del capoluogo e che consumano i pasti alle mense della Seris sono sul piede di guerra: a causa di un presumibile errore del software dell’azienda controllata dal Comune e che fa capo al settore Servizi socio-educativi con sede nell'ex Cremlino di piazza Dante i buoni pasto acquistati precedentemente ad oggi, data in cui entrano in vigore le nuove tariffe aumentate per effetto dell’adeguamento Istat, sono stati parametrati al nuovo prezzario.
“In pratica-dichiara al nostro giornale un genitore di largo Ghiglia – avevo acquistato la settimana scorsa tramite il portale apposito 30 buoni pasto a testa per il mio primogenito e altrettanti per il secondo. Morale stamattina me ne sono trovati accrediti 25 ciascuno. A casa mia questa si chiama, come minimo, appropriazione indebita. Per non parlare dell’aumento dei prezzi che ci era stato comunicato, che, anche quello però, mi pare folle, ma questo è un altro discorso".
Le tariffe da oggi, infatti, passano da 4 euro e 80 centesime per il primo figlio a 5 euro e 30 e da 3 euro a 3,30 per il secondogenito e così via.
Alla Seris avrebbero ammesso il problema, intanto i rappresentanti dei genitori di ciascun plesso stanno organizzandosi per cercare di portare all’attenzione di palazzo civico e dell'azienda la problematica emersa stamattina.
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