"Marco ha iniziato a disegnare un'altra storia". Don Davide ha usato parole toccanti mentre officiava il funerale del professore Marco Giovannardi, scomparso a soli 48 anni a causa di un brutto male. Si è spento venerdì scorso, all'Hospice di Foglizzo.
Alla cerimonia celebrata oggi pomeriggio, lunedì 14 febbraio, in Duomo, a Chivasso, c'erano un centinaio di persone.
Toscano doc, si era trasferito in Piemonte nei primi anni del 2000. Sempre con la battuta pronta e con l'immancabile accento toscano che lo caratterizzava, era riuscito a conquistare il cuore dei suoi studenti, a cui ha saputo trasmettere la sua passione per l'arte. Gli stessi ragazzi che oggi erano in chiesa per lui. Per salutarlo un'ultima volta. Chi con un fiore, chi con un disegno in mano, ma tutti con le lacrime agli occhi.
C'è però un bambino che più di tutti aveva rapito il cuore di Marco. Il piccolo Giovanni, per tutti Nanni, suo figlio, a cui aveva orgogliosamente insegnato la parola "babbo". Capitava spesso di vederli, mano nella mano, a correre, giocare, fare merenda al bar. Sempre insieme, sempre sorridenti, sempre pronti a condividere con tutti la gioia di vivere.
Marco Giovannardi lascia anche la moglie, Maria, il fratello Luca con Antonella, i nipoti Davide e Simone, il suocero Giovanni, gli zii Beppe e Nella.
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