Il Nazionale

Cronaca | 10 febbraio 2022, 13:19

Scontri di piazza Corvetto, condannati 43 dei 47 manifestanti a processo, pene fino a 4 anni

I manifestanti erano accusati dei disordini del 23 maggio 2019 in piazza Corvetto in occasione di una manifestazione antifascista organizzata contro un comizio di Marco Mori, all’epoca candidato alle europee con Casapound

Scontri di piazza Corvetto, condannati 43 dei 47 manifestanti a processo, pene fino a 4 anni

Sono stati condannati 43 dei 47 manifestanti antifascisti protagonisti degli scontri del 23 maggio 2019 in piazza Corvetto. La sentenza è arrivata nella tarda mattinata di oggi dopo le richieste della procura dei giorni scorsi, che aveva chiesto condanne tra i sei mesi e un anno e nove mesi per tutti e 47 i manifestanti. La pena più alta inflitta è stata di quattro anni.

I manifestanti erano accusati dei disordini del 23 maggio 2019 in piazza Corvetto in occasione di una manifestazione antifascista organizzata contro un comizio di Marco Mori, all’epoca candidato alle europee con Casapound.

Le accuse erano di resistenza aggravata, travisamento e lancio di oggetti pericolosi, gli scontri durarono tutto il pomeriggio e coinvolsero anche il giornalista di Repubblica Stefano Origone, pestato da quattro poliziotti, che furono poi condannati per lesioni. 

Lo scorso 30 novembre, cinque manifestanti che avevano ricevuto un decreto penale di condanna erano stati assolti dopo il ricorso dei legali Laura Tartarini e Alessandro Gorla. I cinque erano accusati del reato di travisamento, ma avevano spiegato al giudice di essersi coperti il volto solo quando il lancio di lacrimogeni, messo in atto dalla polizia per sgomberare la piazza, aveva reso l'aria irrespirabile e non per rendersi irriconoscibili come dimostrato dalle immagini della giornata che li hanno ritratti in diverse occasioni a volto scoperto. Uno dei cinque era stato però condannato per porto di oggetti atti ad offendere a 5 mesi con la condizionale per aver trascinato in piazza alcuni tubi di geberit. 

Gli avvocati difensori Emanuele Tambuscio, Laura Tartarini e Alessandro Gorla, che insieme agli altri colleghi assistono i 47 a processo, attendono le motivazioni per decidere se ricorrere o meno in appello.

Francesco Li Noce

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