8 anni di carcere. Questa la sentenza di condanna in primo grado del Collegio del Tribunale di Savona presieduto dal giudice Marco Canepa, nei confronti del 56enne Mario Licata imputato per violenza sessuale.
L'uomo intorno alle 21.00 dell'8 giugno del 2019 avrebbe avvicinato, spinto contro il muro e palpeggiato una giovane di 17 anni nel sottopasso della stazione ferroviaria di Savona.
La ragazza aveva denunciato due anni e mezzo fa il terribile accaduto in Questura e da lì erano partite le indagini con la giovane che aveva riconosciuto il suo violentatore (con precedenti per furti, maltrattamenti, lesioni), in alcuni fotogrammi tratti dalle telecamere di sorveglianza delle stazioni di Arenzano e Cogoleto (a Savona non sarebbero presenti) e tramite la foto segnaletica.
Dello stesso avviso non sarebbe stato l'avvocato difensore di Licata, Guido Cardello del Foro di Asti, che in aula avrebbe specificato che i particolari esposti dalla giovane non sarebbero riconducibili al suo assistito.
Il Pubblico Ministero Giovanni Battista Ferro invece nella sua requisitoria aveva chiesto 7 anni.
Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza e in quell'occasione appena la difesa le avrà visionate probabilmente farà ricorso in Appello.
L'uomo nel frattempo dopo essere stato presente e aver deposto in aula durante l'udienza filtro a settembre 2021, dalla fine di quel mese aveva fatto perdere le sue tracce con il fratello che aveva effettuato denuncia di scomparsa ai carabinieri di Savigliano.
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