"Vietato l'ingressi ai cani e ai non vaccinati". È questa la frase, riportata su una lavagnetta posta all'ingresso di un pub, che ha scatenato la bufera (social e non solo) su un locale torinese.
La frase, infatti, riconduce facilmente alle leggi Razziali contro gli Ebrei, promulgate in Italia durante il Ventennio fascista, alla fine degli anni Trenta. Una frase fotografata e diffusa attraverso chat e social, che ha subito scatenato la reazione delle frange più agguerrite del movimento No Vax. "Qui ci vogliono le molotov", le minacce di certo non velate che hanno iniziato a piovere all'indirizzo del locale, di cui sono stati diffusi anche nome, indirizzo e numero di telefono. E con le minacce, anche inviti al boicottaggio e auguri di rapido fallimento.
Una situazione che ha spinto la stessa birreria, attraverso i suoi canali social e la pagina Facebook, a prendere posizione e ribadire come quella scritta sia stata male interpretata. Non si trattava di un divieto, ma una provocazione in una situazione così complessa". "Nel nostro pub sono tutti i benvenuti, non avete colto il senso di equiparare la triste era nazista con oggi", si conclude il post.
Cronaca | 24 gennaio 2022, 12:33
"Vietato l'ingresso ai cani e ai non vaccinati": bufera su un pub torinese. "Qui ci vogliono le molotov"
Un locale è finito nel mirino delle frange no Vax più agguerrite per una fotografia fatta circolare su alcune chat
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