Il Nazionale

Cronaca | 12 gennaio 2022, 19:58

L'affondo del Coordinamento Lavoratori No Green Pass di Torino: "Pronti a proteste e scioperi"

Oggi pomeriggio è andato in scena un presidio con volantinaggio al Parco Commerciale Dora di via Livorno: "La pandemia è usata come pretesto per attuare politiche economiche repressive"

L'affondo del Coordinamento Lavoratori No Green Pass di Torino: "Pronti a proteste e scioperi"

Prosegue, anche sotto altre forme, la protesta dei no green pass in quel di Torino. Oggi pomeriggio, al Parco Commerciale Dora di via Livorno, davanti all'ingresso del supermercato, è infatti andato in scena un presidio organizzato dal Coordinamento Lavoratori No Green Pass, una costola che si oppone in modo particolare all'obbligatorietà della certificazione rafforzata per poter accedere ai luoghi di lavoro.

"Proteste e scioperi"

Nel foglio distribuito ai passanti, il movimento si dice pronto a proteste e scioperi: "È ormai sotto gli occhi di tutti - si legge – il fallimento da parte del Governo nella gestione sanitaria, fondata su menzogne e contraddizioni. La pandemia è usata come pretesto per attuare politiche economiche repressive e autoritarie che schiacciano le persone e attaccano le condizioni di vita del popolo e dei lavoratori”.

I SìCobas: "Discriminazioni inaccettabili, chiediamo tamponi gratis"

Al presidio erano presenti anche i SiCobas, che declinano la lotta anti-green pass in ambito sindacale: "Chiediamo - ha spiegato Daniele Mallamaci – il ritiro immediato del green pass e del super green pass e ci opponiamo alla discriminazione che dal 15 febbraio subiranno milioni di lavoratori con l'obbligo vaccinale. Al contrario, chiediamo tamponi gratuiti a carico dello Stato o dei datori di lavoro come forma di prevenzione e controllo: la sicurezza è a carico dei padroni, così come la fornitura delle mascherine FFP2”.

"Misure repressive con la scusa del Covid"

L'attacco è diretto soprattutto al Governo: "Chiediamo inoltre – prosegue – che le giornate di lavoro non pagate perché senza green pass vengano retribuite: anche questa è una discriminazione inaccettabile e dimostra come lo stesso green pass non abbia alcuna motivazione sanitaria ma voglia solamente dividere i lavoratori, indebolendoli e facendoli arretrare su questioni fondamentali come il salario, i contratti e la libertà sindacale. Con la scusa del Covid sono state applicate misure repressive, per questo dobbiamo organizzarci con uno sciopero”.

Marco Berton

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