La Liguria resterà in zona gialla anche la prossima settimana. E' quanto emerge dal rapporto settimanale sull'incidenza del virus. La nostra regione, che sembrava destinata alla zona arancione ha un tasso di occupazione, per quanto riguarda le terapie intensive del 19,5%, contro il 20% limite previsto dalle regole per il cambio di colore. La soglia è sforata per l'occupazione dei reparti ordinari, che in Liguria è del 34,2%, contro il limite del 30%.
Diversa, come abbiamo anticipato anche nei giorni scorsi, la situazione della nostra provincia. Nell’imperiese infatti (dati riferiti a ieri) registriamo 140 letti occupati in reparti medicali e 8 in terapia intensiva. Contando i 230 letti a disposizione nell’area medica e i 30 per gli intubati, le percentuali cambiano: 60,86 e 26,66%. Rimane solo da capire se, come accaduto lo scorso anno, sarà attuabile o meno il passaggio al rosso su base provinciale, oppure se la zona sarà gestita unicamente in regione. L’eventuale decisione potrà essere presa solo dalla Regione, come avvenuto lo scorso anno quando, addirittura, vennero decretate zone di colore diverso tra i vari distretti della nostra provincia.
Per quanto riguarda l'incidenza del virus, a livello nazionale la media settimanale è di 1.669 nuovi casi per 100mila abitanti, la percentuale di occupazione dei posti letto ordinari è del 21,6% e del 15,4% in terapia intensiva. Con l'approvazione dell'ultimo decreto le differenze tra le fasce di colore sono state quasi del tutto annullate. E' infatti previsto l'obbligo vaccinale per gli over 50, e il green pass, almeno quello base, serve per accedere ai negozi e ai servizi. Tuttavia, la zona arancione prevede limitazioni agli spostamenti per le persone non vaccinate, che se vorranno lasciare il proprio comune di residenza dovranno munirsi di autocertificazione.
Intanto ieri, nell’unico hub aperto nel giorno dell’Epifania a Taggia, sono stati 494 i tamponi eseguiti in provincia mentre domani scattano i vaccini anche alla Confartigianato, nell’ambito della convenzione attuata con l’Asl 1 Imperiese.
Qualche problema anche tra i medici. La carenza di personale, sia negli ospedali che tra quelli ‘di famiglia’ è cronica e, ovviamente la dozzina di dottori sospesi per non essersi voluti vaccinare, acuisce la problematica. E’ purtroppo diminuito anche il numero dei medici volontari per le vaccinazioni e per ‘contact racing’ e ‘Gsat’, dopo l’uscita di scena di alcuni giovani, una ventina, che hanno ripreso i corsi universitari. Su questo l’Asl 1 sta lavorando per cercare nuove figure mediche.
I Medici di medicina generale e i pediatri sono impegnati al 90% nelle vaccinazioni per gli ‘under’. In particolare le provincia di Imperia e Savona hanno risposto immediatamente alla problematica. Dall’Ordine dei Medici viene evidenziata la questione legata alla percentuale di vaccinati in provincia di Imperia, con un tasso inferiore del 10% rispetto al resto della Liguria.
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