Il Nazionale

Cronaca | 02 gennaio 2022, 14:16

Omicidio di Morazzone, il bimbo di 7 anni ucciso dal padre con una coltellata alla gola. Il corpo nascosto nell'armadio insieme a un biglietto

I carabinieri hanno ricostruito le agghiaccianti fasi del delitto. L'uomo, 40 anni, ha lasciato un messaggio con una sorta di confessione e ha mandato un vocale al padre dicendogli di aver fatto del male al piccolo e di non guardare nell'armadio. E' stato arrestato dopo una fuga da film a Viggiù

Omicidio di Morazzone, il bimbo di 7 anni ucciso dal padre con una coltellata alla gola. Il corpo nascosto nell'armadio insieme a un biglietto

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di ricostruire la vicenda dell'agghiacciante omicidio costato la vita a un bambino di 7 anni, ucciso con una coltellata alla gola dal padre - Davide Paitoni - a Morazzone (leggi QUI e QUI le reazioni del sindaco e QUI quelle dei vicini). L'uomo ha anche ferito l'ex moglie con diverse coltellate (leggi QUI). 

L’uomo, detenuto agli arresti domiciliari dallo scorso 26 novembre per aver accoltellato ad Azzate un collega di lavoro (leggi QUI) - reato per il quale sono in corso indagini per accertare l’esatta modalità dei fatti e le ragioni del dissidio - ieri sera è evaso e ha raggiunto l’ex moglie a Gazzada Schianno, accoltellandola ripetutamente al viso, all’addome e alla schiena, per fortuna con esiti non letali.

A seguito dell’intervento dei Carabinieri della Stazione di Azzate e del personale del 118 che ha trasportata la donna, 36 anni, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo, sono iniziate anche le ricerche per rintracciare l’autore del tentato omicidio e, soprattutto, il bambino della coppia, Daniele, che aveva trascorso la giornata con il padre nella sua abitazione, come previsto nel provvedimento di separazione, e che non era stato riportato dalla madre.  

Purtroppo, nell’abitazione del fuggitivo, i carabinieri hanno trovato, all’interno di un armadio, il corpo del bambino, ucciso con un fendente alla gola.  Dai primi accertamenti medico legali è emerso che l’omicidio risale al pomeriggio, prima che l’uomo uscisse di casa per andare ad accoltellare l’ex moglie, indotta ad incontrarlo con la scusa della riconsegna del figlio.

Le ricerche dell’indagato sono proseguite per tutta la notte e alle prime luci dell’alba lo stesso è stato intercettato a Viggiù a bordo della sua auto, una Golf grigia. Dopo aver cercato di sottrarsi alla cattura speronando l’auto dei carabinieri e successivamente fuggendo a piedi, è stato fermato, nella zona boschiva di Colle Sant’Elia, con un coltello in mano.

Il provvedimento di fermo è stato emesso in presenza di gravissimi indizi nei confronti dell’uomo, che ha lasciato nell’armadio con il bambino un biglietto con una sorta di confessione e avvertito il padre anziano con un messaggio vocale di aver fatto del male al piccolo e di non guardare nell’armadio, sussistendo serissime esigenze cautelari, con riferimento non solo all’evidenza del pericolo di fuga, quanto, soprattutto, alla pericolosità del soggetto, che aveva in auto una dose di cocaina e ancora girava armato di un coltello.

All’indagato sono stati contestati il delitto di omicidio del figlio e il delitto di tentato omicidio dell’ex moglie.

Nella corte di via Cuffia nessuno lo conosceva, se non di vista: «Lo vedevamo passare, era riservato e sulle sue - dicono i vicino sotto choc - Il padre è una bravissima persona e quello che è accaduto è terribile. Quando ce l'hanno detto non volevamo crederci». 

Redazione

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