Il Nazionale

Cronaca | 17 dicembre 2021, 20:40

Ospitò una donna conosciuta su Facebook. La notte di Natale l’avrebbe picchiata e sequestrata: è a processo

A chiamare i soccorsi, e ad essere aggredita a sua volta, sarebbe stata la ex convivente dell’uomo. Entrambe lo hanno denunciato

Ospitò una donna conosciuta su Facebook. La notte di Natale l’avrebbe picchiata e sequestrata: è a processo

È iniziato il procedimento penale davanti al Tribunale di Cuneo a carico di un trentaduenne, recidivo, difeso dall'avvocato Fabrizio Di Vito, sotto accusa per lesioni aggravate, minacce aggravate, sequestro di persona, maltrattamenti e violenza sessuale. I fatti contestati risalirebbero alla notte di Natale del 2020, in un paesino della Valle Pesio. Il presunto episodio di violenza si riferisce all'ottobre di quell'anno.

Secondo la ricostruzione, in occasione delle feste natalizie l’uomo aveva ospitato in casa una donna residente nel Pavese, conosciuta su Facebook.

Arrivata in Valle Pesio sotto le feste, nella notte di Natale, la donna sarebbe stata raggiunta in camera dall’imputato e qui, al suo diniego di consumare un rapporto sessuale, lui avrebbe iniziato a picchiarla e a minacciarla di morte, prima con un coltello e poi con una pistola. La quarantenne avrebbe tentato di fuggire, ma invano. Infatti, sarebbe stata bloccata dall’uomo che, una volta raggiunta, l’avrebbe continuata a picchiare e rinchiusa in camera a chiave. Da qui, le accuse di minacce aggravate, lesioni aggravate e sequestro di persona.  

Ad intervenire e a chiamare il 112 è stata l’ex convivente dell'uomo, che avrebbe cercato di dividerlo dall'ospite. Lui avrebbe aggredito anche lei, picchiandola. All’arrivo delle autorità la donna ha raccontato di presunti maltrattamenti subiti in passato dall’ex convivente e anche di una ipotetica violenza sessuale. Il trentaduenne deve ora rispondere di maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale.  

Entrambe le persone offese sono state medicate in ospedale di Cuneo cavandosela rispettivamente con 15 giorni l’ospite e 10 giorni di prognosi l'altra donna. “Quando siamo arrivati - ha riferito ai giudici un maresciallo - abbiamo trovato la ex convivente molto scossa e l’ospite era terrorizzata. Tremava e riportava i segni di un pugno sull’occhio”. Le due hanno presentato denuncia ai carabinieri il giorno dopo. “Era emerso - ha continuato il testimone - che una delle minacce avanzate all’ospite riguardasse la detenzione di una pistola in casa. La perquisizione domiciliare effettuata il giorno seguente ha dato esito negativo. La casa era in condizione fatiscenti e sul letto vi erano tracce di sangue”.

Non è chiaro agli inquirenti venuti a testimoniare che genere di rapporto intercorresse tra l’imputato e l’ex convivente: “Vi sono dei messaggi tra i due, sia prima che dopo il nostro intervento - ha riferito il maresciallo-. L’uomo aveva espresso alla donna la preoccupazione che venisse ritrovato il coltello con il quale l’ospite sarebbe stata minacciata la notte di Natale. Spesso siamo intervenuti per sedare liti fra i due ex conviventi”.  

In aula, un parente dell’uomo ha dichiarato di aver ogni tanto assistito a qualche discussione, ma mai nulla di grave. “Penso che tra loro fosse amicizia. In un’occasione lei mi aveva detto di essersi chiusa in camera perché avevano discusso e aveva paura. Ma io non c’ero. Lei ha detto un sacco di volte che voleva andare via da casa, e un paio di volte l’ha fatto. Ma poi è sempre tornata. Diceva di non avere soldi. Nell’estate 2020 lei mi ha fatto vedere un livido dicendo che era stata picchiata. Il mattino del 25 dicembre 2020 mi aveva telefonato dicendomi che lui aveva picchiato l’ospite”.

A gennaio il prosieguo    

CharB.

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