«Strage senza fine». Così il sindacato interviene dopo il tragico incidente in cantiere costato la vita a un operaio di 51 anni ieri pomeriggio a Bodio Lomnago (leggi QUI). L'operaio è stato travolto da un braccio di una betopompa durante la posa del calcestruzzo, rimanendo schiacciato da mezzo pesante.
Nel documento la Cgil esprime preoccupazione per l'escalation di infortuni sul lavoro nella nostra provincia e chiede rapidi interventi per evitare che tragedie come quelle di oggi possano ripetersi. «E' il terzo infortunio mortale in provincia di Varese dall’inizio dell’anno, 1.017 a fine ottobre in tutta Italia, una strage continua ed inaccettabile» si legge nel documento a firma di Stefano Rizzi, segretario generale Fillea Cgil Varese, Roberta Tolomeo della segretaria Cgil Varese e Ivano Ventimiglia del dipartimento Ambiente, Salute e Sicurezza della Cgil varesina.
«Soltanto negli ultimi 6 giorni, weekend compreso, nella nostra provincia si sono verificati ben 5 infortuni gravi più quello mortale di martedì. In due occasioni sono stati coinvolti lavoratori nei cantieri. E’ forte la preoccupazione nel vedere che alla ripresa del settore corrisponda un aumento esponenziale di incidenti gravi e mortali» la triste considerazione dei rappresentanti dei lavoratori.
«Molti di questi incidenti - prosegue la Cgil - sono ascrivibili alle consuete dinamiche appalto subappalto: un indicatore preoccupante di come l’organizzazione del lavoro in nome dell’aumento della produttività e della riduzione dei costi agisca in maniera drammatica sulla vita dei lavoratori».
«La cultura della sicurezza, spesso insufficiente, insieme alle scarse risorse per gli Organismi di Vigilanza, completano il quadro. Chiediamo che gli ultimi provvedimenti legislativi trovino piena applicabilità e non vengano snaturati dall’iter parlamentare. Le normative sulla sicurezza esistono, devono trovare piena applicazione anche attraverso controlli puntuali e risorse adeguate» concludono dal sindacato.
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